Potrebbe esserci una svolta nel caso dell’omicidio di Liliana Resinovich. Secondo quanto emerso nell’ultima puntata di Quarto Grado, la donna sarebbe stata uccisa, soffocata o strozzata da qualcuno. Dal ritrovamento del corpo nel boschetto dell’ex ospedale psichiatrico di Trieste, nel gennaio 2023, le ipotesi sulla morte della donna, scomparsa nel dicembre 2022, sono state diverse. Secondo il dettaglio emerso durante l’ultima puntata del programma tv di Rete 4, l'asfissia non sarebbe stata autoindotta, ma provocata da terzi. Il professor Vittorio Fineschi, consulente del fratello della donna, Sergio Resinovich, ha una teoria: una compressione letale avrebbe causato la frattura di una vertebra. Questo spiegherebbe anche perché sul collo della sessantatreenne non c’erano segni evidenti.
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E i sacchetti sulla testa? Secondo il fratello sarebbero stati messi per non lasciare tracce di sangue (anche se sugli abiti e sui sacchi neri non è stata trovata alcuna traccia ematica). Zero impronte digitali anche sui sacchi. Che siano stati usati dei guanti? Non è quindi un caso che il gip abbia ordinato l’analisi di un guanto sinistro trovato vicino al corpo della vittima. Adesso si attende la perizia medico legale che dovrebbe arrivare il 28 febbraio per avere più risposte sull’omicidio di Liliana Resinovich. “Finalmente qualcuno capirà che non ci inventavamo le cose, che dicevamo la verità” ha detto la cugina di Liliana, Silvia, con i familiari della donna che hanno sempre respinto l’ipotesi del suicidio.
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