"Un presagio o una condizione depressiva". Secondo Roberta Bruzzone, che ne parla su Rai 1 a La Vita in Diretta con Alberto Matano, la poesia inviata per mail da Liliana Resinovich a Claudio Sterpin poco prima della scomparsa potrebbe trovare risposta in una di queste due opzioni. La mail è stata resa pubblica da Pomeriggio Cinque durante un’intervista concessa da Sterpin all’emittente Mediaset, subito dopo l’incidente probatorio e non è stata mai consegnata agli investigatori dall'uomo perché aveva "pensato che non fosse rilevante".
"Quando non mi vedrai, quando non ci sarò più, tu cercami… Chiudi gli occhi e cercami fra i tuoi ricordi", recita il testo della poesia attribuita online a Francesco Versace, autore di diverse pubblicazioni. Una mail che Resinovich ha firmato con "tua Lilly".
"Liliana Resinovich era una donna impenetrabile, probabilmente con dei vissuti non così sereni e gioiosi come ci sono stati descritti. Questa email inviata a Claudio Sterpin mi sembra confermarlo" sostiene Bruzzone che si domanda quali siano i motivi che avrebbero portato "una donna di 63 anni in ottima salute" a "mandare una mail che obiettivamente riletta oggi ha un contenuto con un po' di un sapore di addio". Bruzzone si chiede inoltre se Resinovich fosse solita comunicare via mail...

Claudio Sterpin non crede all'ipotesi di suicidio
Una mail che ad ogni modo era stata "mandata a dicembre, una settimana o poco più prima di sparire", dal racconto fatto da Claudio Sterpin a TriestePrima. "Liliana deve averla trovata così com’è e non ha fatto nient’altro che girarmela. Me l’ha girata a computer. Mi viene la pelle d’oca", ha spiegato l’uomo. La pensionata triestina era scomparsa da casa il 14 dicembre 2021 e trovata senza vita il 5 gennaio 2022.
Alla domanda se quel messaggio potesse essere interpretato come un presagio o un segnale legato a un’eventuale decisione estrema, Sterpin ha risposto: "Visto come sono andate le cose...", per poi interrompersi. "Non ho mai creduto e non credo al suicidio". Resta però il fatto che questa mail non è mai stata consegnata agli investigatori della Squadra mobile della questura di Trieste.

