No, gli arresti domiciliari non sono sufficienti: Chiara Petrolini, la ventiduenne accusata di omicidio pluriaggravato e soppressione di cadaveri, andrà in carcere. A deciderlo il tribunale del Riesame di Bologna. È stata quindi accolta la richiesta della procura di Parma: disposta la custodia in carcere anche se Chiara non andrà direttamente in cella. Come mai? La messa in pratica della misura è sospesa, si attendono infatti i motivi della decisione e ovviamente è prevedibile il ricorso in Cassazione di Chiara Petrolini.
Alla base della decisione della procura è che a occuparsi della ragazza sono gli stessi genitori che non sono stati in grado di rendersi conto delle due gravidanze della figlia, il tutto in soli 15 mesi. Com’è possibile non rendersi conto che la propria figlia ha partorito in casa? Che non ha più il ciclo da mesi? Dalla parte della difesa il fatto che molto probabilmente, al momento, il reato commesso da Chiara potrebbe non essere reiterato, visto che si trova chiusa, insieme ai genitori, nell’appartamento che la famiglia ha affittato dopo che la villa di Traversetolo è stata sequestrata. Secondo il procuratore Alfonso D’Avino l’immagine di Chiara in realtà sarebbe lontana da quella della studentessa ‘modello’, e che in verità sarebbe “cinica” e “bugiarda”. È davvero così?