A parlare, stavolta, due amici di Chiara Petrolini, la ragazza di 22 anni accusata di aver ucciso e sepolto nel giardino di casa a Traversetolo, in provincia di Parma, i suoi due neonati: "Noi le vogliamo bene e la porta per lei sarà sempre aperta. La conosco da quando è nata, praticamente da sempre. Per me è sempre la bambina con gli occhi grandi e il sorriso contagioso. Nessuno di noi è riuscito a capire il suo disagio. Non ha raccontato nulla per paura del giudizio degli altri. Ha fatto una brutta cosa, ma le persone non si abbandonano, vanno supportate". E su chi accusa i genitori di Chiara di aver trascurato la figlia: "La sua famiglia è sempre stata presente e non è giusto dire che non l'abbia educata. L'ho vista a giugno e vi giuro che la pancia non si vedeva per nulla".
Nel frattempo si è svolta l’udienza, al tribunale del Riesame di Bologna, che deciderà il trasferimento o meno di Chiara in carcere. Il suo avvocato Nicola Tria: “Abbiamo cercato di unire tutti i fatti, le circostanze e gli elementi che depongono per il superamento della presunzione di adeguatezza del carcere, che per certi reati c’è. Il primo elemento è che, se dobbiamo pensare al rischio di reiterazione del reato, non possiamo pensare al rischio di reiterazione di fatti analoghi a quelli che sono oggetto di questa indagine. E questo a mio avviso rende gli arresti domiciliari sufficienti”.