Continua l’indagine su Chiara Petrolini, la ventiduenne accusata di aver ucciso e sepolto i suoi due neonati nel giardino della sua casa in provincia di Parma. Infatti per lei potrebbero aprirsi presto le porte del carcere, come previsto dal provvedimento del tribunale o, sempre questo, potrebbe essere rigettato dopo il ricorso presentato dal legale della ragazza Nicola Tria: “A mio avviso gli arresti domiciliari sono in realtà adeguati al contenimento delle esigenze cautelari proprie di questa vicenda (su cui unicamente occorre concentrarsi). D’altro canto la misura cautelare non può e non deve mai rappresentare un’anticipazione della pena”. La decisione, come previsto dall'ultimo comma dell'articolo 310 del Codice di Procedura Penale, è stata sospesa perché non definitiva. Quindi, fin quando la Cassazione non si esprimerà, Chiara Petrolini rimarrà agli arresti domiciliari.
Tuttavia il tempo fissato dalla legge è trascorso, e la settimana prossima la Cassazione dovrebbe pronunciarsi sulla questione. Sembrerebbe che, date le circostanze, ci siano poche possibilità per Chiara di rimanere agli arresti domiciliari, complice anche la grande risonanza mediatica che ha avuto il caso dopo la scoperta dei cadaveri dei due bambini. Se la Cassazione non accettasse il ricorso Chiara verrà trasferita nel carcere femminile di Parma, in un reparto speciale destinato alle pentite e alle donne accusate di violenze sui figli. Non solo, durante il primo mese è prevista anche una sorveglianza con telecamere h24.