Il tribunale del Riesame di Bologna ha disposto il carcere per Chiara Petrolini, la 22enne accusata di aver ucciso e sepolto i suoi due neonati nel giardino della sua villa di Traversetolo (Parma). La pena, però, è stata sospesa. Infatti sarà necessario attendere i motivi e l'eventuale, quanto sicuro, ricorso in Cassazione da parte dell’avvocato di Chiara Petrolini. Secondo il suo legale, Nicola Tria, non si tratta di una misura cautelare adeguata: “Prendo atto della decisione del Tribunale di Bologna. Pur attendendo di leggere le motivazioni, anche in vista di un ricorso per Cassazione. Ribadisco che, come già detto, a mio avviso gli arresti domiciliari sono in realtà adeguati al contenimento delle esigenze cautelari proprie di questa vicenda (su cui unicamente occorre concentrarsi). D’altro canto la misura cautelare non può e non deve mai rappresentare un’anticipazione della pena”.
Ora, a destare preoccupazione nella famiglia di Chiara sono le condizioni della ragazza, ed anche le possibili ripercussioni che la permanenza in carcere potrebbe creargli. “Potrebbe uccidere ancora”, queste le parole del procuratore Alfonso D’Avino, che aveva disposto gli arresti domiciliari per i reati di omicidio premeditato e di soppressione di cadavere. Il fidanzato della ragazza, che sembrerebbe essere restato all’oscuro di tutto era il papà dei due bambini: “Il carcere? Una notizia che sarà difficile digerire. Adesso devo cercare di capire come affrontare tutto questo. Non sarà facile metabolizzare questa notizia. Sto facendo di tutto per tornare a una vita normale anche se con grandi difficoltà”.