Ecco l’ultima sul giallo di Rimini: "Sosteniamo Louis Dassilva, ingiustamente accusato dell’omicidio di Pierina Paganelli”. Ma di cosa stiamo parlando? Di una campagna per la raccolta fondi, lanciata sulla piattaforma Gofundme, a favore del 35enne senegalese unico accusato per il brutale delitto della 78enne. L’obiettivo del crowdfunding? Raccogliere ben 150mila euro, ed è stato richiesto proprio da Dassilva. La pagina per la raccolta è stata aperta dal commercialista Emanuele Zangoli, es è sparita poche ore dopo la sua comparsa online. I legali di Louis hanno subito sottolineato come si sia trattata di un’azione svolta esclusivamente dal loro assistito, e non si sa come mai la campagna di raccolta fondi sia stata bloccata. Sulla piattaforma compariva questo messaggio: “Questo complesso caso giudiziario, ancora nella fase delle indagini preliminari, ha già comportato una complessa e difficile battaglia legale, con un enorme dispendio di risorse. Louis, attualmente detenuto, si trova a dover affrontare un processo che richiede l’analisi di una mole significativa di documenti, intercettazioni, filmati e file audio, nonché un articolato percorso giudiziario".
Non solo, erano riportate anche tutte le spese che Dassilva deve sostenere: "Ogni fase richiede il supporto dei legali e l'accesso a consulenze tecniche, altamente qualificate, indispensabili per arrivare a dimostrare l'innocenza di Louis, che dal 16 luglio 2024 si trova ingiustamente detenuto, pertanto è impossibilitato a svolgere la propria attività lavorativa e sostenere gli ingenti costi necessari per la sua difesa che, ogni giorno, diventa sempre più complessa ed impegnativa su tutti i fronti. Louis non può neppure provvedere al mantenimento dei due figli che vivono nel suo paese di origine, Senegal, ai quali mensilmente inviava i soldi necessari per i loro bisogni". Cosa comporterà ora per Louis questa decisione di aprire una raccolta fondi?