“Stai più indietro”. È questa la frase registrata alle 22:02:45 del 3 ottobre 2023 da una telecamera installata nel box auto di un residente in via del Ciclamino 31, a Rimini. Pochi minuti dopo, Pierina Paganelli verrà brutalmente uccisa con 29 coltellate nell’autorimessa della palazzina in cui viveva. La voce, secondo l’accusa, sarebbe maschile. Per la difesa di Louis Dassilva, invece, non ci sono prove che appartenga al 35enne senegalese indagato insieme a Manuela Bianchi. L’audio è stato registrato da una videocamera che, pur trovandosi nel punto più vicino all’omicidio, non ha potuto fornire immagini: la saracinesca chiusa ha impedito qualsiasi ripresa visiva. Ma l’audio sì, e continua a parlare. Prima dell’aggressione, alle 22:12:11, una voce maschile dice “calma”, poi scatta la mattanza. Alle 22:13:41 una voce femminile urla “Buona!”, e infine si sente di nuovo l’uomo, che pronuncia una frase incomprensibile che termina con la parola “ragazza”, detta con una sola “z”.

Secondo la Procura, le voci sarebbero riconducibili proprio a Dassilva e a Bianchi, ma i difensori contestano duramente le conclusioni: secondo loro, la distanza tra la videocamera e il punto esatto dell’aggressione sarebbe troppo grande, e il rumore ambientale renderebbe impossibile l’identificazione certa delle voci. Dassilva, dal canto suo, ha sempre sostenuto di trovarsi in casa quella sera, insieme alla moglie Valeria Bartolucci, con cui avrebbe guardato un film. Ma allora, chi era presente nel garage alle 22:02? E cosa significa quel “stai più indietro”? Il nuovo audio potrebbe essere la chiave per far luce sull’identità dell’assassino. Oppure, solo l’ennesimo tassello inquietante di un mistero ancora irrisolto.
