Continua l’incidente probatorio per Manuela Bianchi, la nuora di Pierina Paganelli accusata di favoreggiamento nell’omicidio della 78enne. La Bianchi, accompagnata dal suo consulente legale, Davide Barzan, ha risposto alle domande degli inquirenti e della difesa di Louis Dassilva, il 35enne senegalese attualmente in carcere per l’omicidio. Un momento particolarmente atteso è stato il racconto della donna riguardo la mattina del 4 ottobre 2023, giorno del ritrovamento del corpo di Pierina. Manuela ha raccontato di essersi trovata nel garage sotterraneo di via del Ciclamino, dove avrebbe incrociato Dassilva. Una ricostruzione che arricchisce il quadro della vicenda con nuovi dettagli, tra cui una versione delle sue azioni successiva al delitto, che ha sollevato non pochi interrogativi. La nuora della vittima ha confermato quanto dichiarato il 4 marzo scorso, quando parlò di un avviso ricevuto da Dassilva sulla presenza di un corpo e di un invito a mantenere il silenzio. La difesa di Dassilva ha contestato questa versione, e la battaglia legale è destinata a infittirsi.


Non è la prima volta che Manuela Bianchi solleva dubbi su alcuni aspetti del caso. La donna ha raccontato che fu proprio Dassilva a informarla dei cocci di barattolo che Pierina avrebbe tenuto in mano, un dettaglio che solo chi era presente sulla scena del delitto poteva conoscere. Questo particolare ha alimentato i sospetti sulla sua conoscenza diretta dell’accaduto. Inoltre, Manuela ha aggiunto nuovi particolari: Dassilva le avrebbe anche indicato di contattare un altro abitante del loro condominio, un ragazzo che sarebbe stato avvisato da lei, e avrebbe suggerito di abbracciarlo come parte di una reazione emotiva a quanto accaduto. Il processo, comunque, sta iniziando a rivelare altre incongruenze tra le dichiarazioni di Manuela e le versioni precedenti. Uno degli aspetti cruciali riguarda la sua prima testimonianza, in cui aveva sostenuto di essere salita al terzo piano per cercare Dassilva, ma oggi ha cambiato versione, dicendo che lui sarebbe sceso da solo. Inoltre, la Bianchi ha precisato che il riconoscimento del corpo di Pierina non era stato immediato, ma avvenne solo dopo aver visto il cadavere per la terza volta, e fu il volto a farle capire che si trattava della madre del vicino moldavo, non la vecchia conoscente. Intanto, la difesa di Louis Dassilva ha in mente di controbattere a queste dichiarazioni, e si prepara a presentare ulteriori prove a discolpa. Il gip dovrà anche decidere in merito alla richiesta di scarcerazione avanzata dagli avvocati di Dassilva. L’incidente probatorio è ancora lontano dall’offrire risposte definitive, ma i nuovi sviluppi sollevano domande cruciali sul coinvolgimento della Bianchi e sul reale svolgersi dei fatti.

