Un movente religioso accanto a quello passionale. All'omicidio di Pierina Paganelli si aggiungono nuovi dettagli che potrebbero modificare lo scenario al quale, ormai da anni, stanno lavorando gli inquirenti. Per l'uccisione della 78enne, accoltellata nel garage del suo condominio di Rimini, nell'ottobre del 2023, il giudice per le indagini preliminari ha disposto la misura di custodia cautelare in carcere per Louis Dassilva, 34enne che portava avanti una relazione extraconiugale con Manuela Bianchi, nuora di Paganelli. L'unico indagato risulta dunque essere Dassilva. Esclusi, invece, altri personaggi quali la stessa Bianchi, suo fratello, Loris Bianchi, e la moglie del citato Dassilva, Valeria Bartolucci. La Procura si è insomma fin da subito indirizzata sul delitto causato dal movente passionale ma potrebbe esserci dell'altro, come scrive e ipotizza Il Fatto Quotidiano.
L'analisi dei tabulati telefonici hanno evidenziato i rancori e le preoccupazioni. La relazione adulterina di Louis avrebbe scatenato le ire di Pierina e le preoccupazioni di Manuela. In un'intercettazione, per esempio, la signora Bianchi si fa promettere da Dassilva che niente cambierà dopo quanto accaduto. Non si capisce se il riferimento sia a qualcosa di inerente la relazione o al delitto. Manuela confessa anche al suo amante di esser certa che entrambi siano stati convocati per essere arrestati, mentre quest'ultimo le chiede se a rischiare siano soltanto loro due o anche Loris Bianchi, il di lei fratello. Seguono varie promesse d'amore eterno. Insomma, tra i due ci sarebbe stata una vera e propria relazione, e non tanto una semplice scappatella extraconiugale. Manuela chiamava Louis con epiteti quali “mio tutto”, “mio principe” e simili.
Cosa c'entra, quindi, la religione? La stessa sera del dialogo tra i due sopra riportato, Manuela esprime preoccupazione a Louis per un qualcosa di preoccupante. Il giorno successivo, la donna sarebbe stata sottoposta al giudizio del collegio degli anziani dei testimoni di Geova, la comunità religiosa che lei frequentava con il fratello. Se l'adulterio fosse venuto a galla, ci sarebbero presumibilmente stati problemi etici e morali per la donna, tanto più in seno al gruppo di quei religiosi. C'è insomma chi ipotizza che la vergogna di fare i conti con la realtà – il tradimento del marito prossimo a esser valutato dal collegio – possa, in qualche modo, aver avuto un peso nel determinare un fantomatico movente del delitto.Da parte di chi? E se il cerchio delle indagini si allargasse ad altri soggetti? Magari anche a chi aveva un interesse nel salvaguardare l'onore di Manuela? Non è da escludere. Serviranno tuttavia altre – e ben più approfondite indagini – per chiarire anche questo aspetto.