Il dato arriva da una consulenza della Procura di Pavia basata su nuovi reperti analizzati nel 2023. Il confronto è stato possibile grazie a tre bottiglie trovate nella spazzatura vicino a Garlasco. Il profilo genetico ufficiale di Sempio verrà acquisito nell’imminente incidente probatorio. Escluso il Dna di Alberto Stasi, già condannato in via definitiva per l’omicidio…
Per la Procura di Pavia, due delle tre tracce di Dna trovate sotto le unghie di Chiara Poggi, uccisa a Garlasco il 13 agosto 2007, combaciano con il profilo genetico di Andrea Sempio. Sì, proprio lui: l’amico del fratello della vittima che nel 2007 non era neanche indagato, ma oggi è iscritto nel registro con l'accusa di omicidio in concorso. La svolta, o presunta tale, arriva da una consulenza di 62 pagine firmata da Pierangela Grignani e Carlo Previderè, incaricati dai pm per confrontare nuovi reperti analizzati nel 2023. Cinque profili maschili differenti sono stati isolati su diversi oggetti e comparati con gli aplotipi Y, le sequenze genetiche trasmesse per linea paterna, estratti dai margini ungueali della vittima. Uno solo ha fatto “match”: quello etichettato come CT28112016, lo stesso codice usato dalla difesa di Alberto Stasi per identificare il profilo genetico di Sempio. La comparazione positiva è arrivata grazie a tre bottiglie d’acqua, recuperate nella spazzatura di una casa in località Madonna della Bozzola, a due passi dal santuario di Garlasco: due Lauretana da un litro e mezzo, una Maniva da mezzo litro. “La traccia genetica è perfettamente sovrapponibile”, scrivono i consulenti. Una frase che pesa. Specie se si considera che il Dna di Sempio usato per il confronto iniziale non era stato raccolto ufficialmente, ma ottenuto in modo “naïf” dalla difesa.


Il confronto tecnico si gioca tutto su tre frammenti biologici trovati sulle unghie: mano destra 5, sinistra 1, sinistra 4. Due su tre – mano dx5 e sx1 – risultano compatibili con il profilo di Sempio. La terza, quella della mano sx4, rimane attribuita a un soggetto maschile ignoto. “L’esito di tale iniziale verifica – scrivono i consulenti – è il riscontro della sistematica presenza degli alleli dell’aplotipo del soggetto identificato come CT28112016 nei campioni dx5 e sx1”. Ma c’è di più. “L’aplotipo riscontrato è molto più probabile se originato dal soggetto di comparazione e un soggetto di sesso maschile sconosciuto – precisano i periti – rispetto all’ipotesi che provenga da due soggetti maschili sconosciuti e non correlati”. Tradotto: è più plausibile che uno dei due Dna sotto le unghie di Chiara sia proprio quello di Sempio. Tutto ciò, mentre si conferma l’assenza del profilo genetico di Alberto Stasi. La parte forse più disturbante è come quel Dna sia stato isolato. Tra i numerosi reperti raccolti dai carabinieri – mozziconi, lamette, bicchieri – solo le tre bottiglie d’acqua hanno restituito un profilo compatibile con quello ritrovato sotto le unghie della vittima. E da qui, un’ultima nota inquietante: “Non è possibile escludere che il soggetto cui sono riferibili i campioni biologici ottenuti dalle bottiglie e tutti i suoi parenti in linea maschile abbiano contribuito a originare i campioni biologici ritrovati su Chiara”.

