Quasi diciotto anni dopo, il caso del delitto di Garlasco è ancora un groviglio di ipotesi, verità dimezzate e silenzi pesanti. Ma oggi qualcosa cambia. A mettere ordine tra le ombre Giallo, il settimanale diretto da Albina Perri, che ha pubblicato un’inchiesta destinata a riaprire vecchie ferite. E forse, chissà, anche a far tremare qualcuno. Chiara Poggi, 26 anni, fu uccisa nella sua villetta in via Pascoli il 13 agosto 2007. Il fidanzato Alberto Stasi, per anni unico indagato, è stato condannato in via definitiva a sedici anni di reclusione, eppure in molti non credono che sia questa la reale verità giudiziaria. Ora, la direttrice Perri getta benzina sul fuoco: “Del caso di Garlasco abbiamo una ricostruzione fatta dai magistrati, che però è ipotetica. Non è detto che i fatti siano andati come finora ci hanno detto”. E se Chiara non avesse aperto a nessuno? Se l’assassino avesse già avuto le chiavi? “Oppure potrebbe aver aperto a qualcuno che conosceva, ma che non era Alberto Stasi”. In pigiama, Chiara non avrebbe aperto la porta a chiunque. E se fossero stati in due? Se le armi usate fossero più di una?


Domande che potrebbero suonare come un’accusa a chi, nel 2007, ha archiviato ipotesi scomode senza neanche tentare di verificarle. “La dichiarazione del testimone Muschitta non è stata mai verificata. I carabinieri in genere verificano tutto, anche le lettere anonime. Perché si sono accontentati del suo ‘mi sono sbagliato’ senza cercare quella ragazza bionda con quelle scarpe e quella bici?” Ma il punto più scottante dell’inchiesta sarebbe un altro: le gemelle Cappa. Più precisamente, il padre, Ermanno, noto avvocato, che subito dopo l’omicidio si sarebbe mosso per mettere il silenziatore a chi parlava troppo. “Su Giallo pubblichiamo intercettazioni telefoniche in cui emerge il suo tentativo di influenzare la stampa. Si rivolse a parlamentari e funzionari del garante della privacy per fermare i giornalisti, in particolare Vittorio Feltri, che ha sempre difeso Stasi”. Un comportamento da padre protettivo o da uomo che ha qualcosa da nascondere? “Credo ci sia stata molta omertà su questo caso. Anche da parte dei giornalisti. Ora è il momento di non avere più paura. E pensare solo a scoprire la verità”.

