Diciotto anni dopo il delitto che ha segnato un’epoca – quello di Chiara Poggi, uccisa a Garlasco il 13 agosto 2007 – Alberto Stasi, l’ex fidanzato condannato in via definitiva a sedici anni, ha varcato i cancelli del carcere di Bollate non da uomo libero, ma da uomo “quasi” libero. La semilibertà è scattata ieri: al mattino esce, la sera rientra. La provincia di Milano è il suo nuovo perimetro, con orari, regole, margini di movimento. Ma niente festeggiamenti, niente abbracci pubblici. E niente mojito. Qualcuno lo aspettava fuori con la scusa di un brindisi, ma lui ha detto no. “Meglio evitare”, ha detto a Repubblica. E poi c’è quella scena che racconta più di mille interviste: “Qualche giorno fa mi ha fermato un ragazzino: “Bella zio, lo sapevo che non c’entravi niente. Possiamo fare un selfie?”. Ecco, no. Per Stasi la fama è tossica, un’eredità pesante che cerca in tutti i modi di schivare. Al lavoro lo chiamano per nome, non per il passato. I colleghi lo trattano con riserbo. Lui cucina da solo, su un fornelletto. E sogna piccoli spazi, non grandi rivincite. Adesso potrà scegliere come muoversi sul territorio: al momento mezzi pubblici, anche avendo la patente in regola (i documenti gli sono stati restituiti), visto che la Volkswagen Golf con cui si presentò ai carabinieri di Garlasco, la mattina del 13 agosto 2007, anni fa è stata venduta.


Niente ritorno a Garlasco, quel paese della Lomellina dove tutto è crollato. "Non ho interesse a tornarci", confessa. Sua madre vive ancora lì, ma si incontrano altrove. Milano, l’hinterland, sono il presente. Lì cercherà casa quando potrà, lì prova a galleggiare in una quotidianità che sa di tregua, non di riscatto. Zero parole su Chiara. Zero accenni ad Andrea Sempio, il giovane tirato dentro anni dopo come possibile nuova pista investigativa. La sua voce si spegne lì: “Ne parliamo un’altra volta”. Forse. Se mai. Nel frattempo fa progetti minuscoli. Un giro alla Pinacoteca di Brera. Una passeggiata tra i padiglioni della Fiera di Rho. Forse riprenderà la racchetta in mano. Sport, arte, normalità. Nessuna dichiarazione eclatante, nessun revisionismo. La giustizia ha parlato, e Stasi sembra solo voler sparire piano piano. In silenzio.

