quando la sorella Chiara venne uccisa nella villetta di famiglia a Garlasco? Il gestore dell’hotel in Trentino racconta che in vacanza con i genitori non c’era. Una rivelazione che smentisce anni di versioni
e riapre i dubbi, raccontata dal settimanale Giallo…
Diciotto anni dopo, qualcosa ancora non torna. Il 4 luglio i periti torneranno a Pavia per la terza tappa dell’incidente probatorio sull’omicidio di Chiara Poggi, uccisa il 13 agosto 2007 nella sua villetta di famiglia a Garlasco. Stavolta si parlerà delle provette conservate per quasi due decenni nei laboratori di Medicina legale. Intanto, però, la cronaca fa un salto indietro e riporta la voce di un testimone dimenticato: il gestore dell’hotel di Falzes (Trentino) dove la famiglia Poggi avrebbe trascorso le vacanze nei giorni del delitto. Lo ha raccontato in esclusiva al settimanale Giallo, in edicola questa settimana. E la sua testimonianza è tutto fuorché trascurabile. “Ricordo bene i coniugi Poggi, avevano una stanza matrimoniale. Ma Marco non era con loro. E nemmeno i Biasibetti”, ha detto l’uomo, spiegando di aver conosciuto bene la famiglia e di ricordare esattamente quel 13 agosto, quando i Poggi furono raggiunti dalla notizia dell’omicidio e lasciarono l’hotel di corsa. Un dettaglio solo? Forse. Ma è un dettaglio che stona con tutte le versioni fornite finora agli inquirenti. Perché i Poggi hanno sempre detto di essere in vacanza a Falzes “insieme a Marco, a Alessandro Biasibetti, oggi frate, e ai genitori di quest’ultimo”.


Nessuna eccezione, nessun dubbio. Eppure, a sentire il gestore, quei nomi lui non li ha mai sentiti. Una crepa grossa in un’indagine che già aveva fatto acqua da tutte le parti. “Perché gli inquirenti non hanno controllato subito?” si chiedono oggi in molti. Perché nessuno ha sentito prima questo albergatore, testimone diretto e registratore umano di una vacanza che, forse, non è mai esistita nei termini raccontati? Chiara è morta nel silenzio di una casa di provincia, e a distanza di anni, il silenzio è ancora quello che fa più rumore. Mentre si torna a discutere di Dna e di provette, e mentre il processo continua a vivere di ombre, le parole dell’uomo del Trentino ci riportano al punto zero: dov’erano Marco e Alessandro il 13 agosto 2007?
