Se il delitto di Garlasco fosse avvenuto oggi, molto probabilmente Alberto Stasi sarebbe un uomo libero. Non per mancanza di prove o per nuove piste investigative, ma per una questione di legge. Sì, perché nel 2017 è arrivata la Riforma Orlando, che ha riscritto le regole del gioco. E in quel nuovo codice, la condanna di Stasi, emessa nel 2015 dopo due assoluzioni, oggi non avrebbe nemmeno avuto spazio per nascere. Il processo per l’omicidio di Chiara Poggi, uccisa nella villetta di famiglia a Garlasco, si è chiuso con una condanna a 16 anni. Ma prima, in primo e secondo grado, Stasi era stato assolto. La Procura Generale ha fatto ricorso e la Cassazione ha ribaltato tutto. Fine della storia? Sì, ma solo per la cronaca. Perché oggi quella sentenza sarebbe (probabilmente) impossibile. Lo dice l’articolo 608 del codice di procedura penale: “Se il giudice di appello pronuncia sentenza di conferma di quella di proscioglimento, il ricorso per cassazione può essere proposto solo per i motivi di cui alle lettere a), b) e c) dell'articolo 606”. Tradotto: la Procura può ricorrere solo su violazioni di legge, non più sulla valutazione dei fatti.


Quindi niente più “mancanza di motivazione” o “prova non assunta”. Se il primo e il secondo giudice ti assolvono, lo Stato non può ribaltarti la vita per un errore interpretativo. Almeno non più. La Cassazione l’ha spiegato con parole precise, quasi fredde: è “un limite alle facoltà della parte pubblica che trova ragionevole giustificazione (...) nell’esigenza di deflazione del giudizio di legittimità (...) e nella presunzione di non colpevolezza dell’imputato, stabilizzata dall’esito assolutorio di due gradi di giudizio”. Tradotto per chi non è pratico di codice penale: due assoluzioni bastano. Non si torna indietro. Chiara Poggi è morta e questo non cambia. Ma forse, col processo celebrato oggi, Stasi non sarebbe stato condannato. Sarebbe rimasto l’eterno dubbio. Quello che la riforma Orlando ha scelto di accettare in nome di una giustizia più rapida, più leggera. E meno disposta a rimescolare tutto, sempre.

