La morte di Chiara Poggi, avvenuta nella mattinata del 13 agosto 2007, è uno dei casi di cronaca nera più discussi al momento, e negli ultimi vent’anni, in Italia. Alberto Stasi, al tempo suo fidanzato, è stato condannato in via definitiva per l’omicidio a sedici anni di reclusione. Ma una questione importante rimane aperta: perché Stasi non ha ucciso Chiara la sera del 12 agosto, quando erano insieme a cena a casa a mangiare una pizza, ma solo la mattina seguente, in un lasso di tempo veramente ristretto, come stabilito dalle perizie? Secondo la ricostruzione processuale, quella sera i due cenarono insieme in casa di Chiara senza evidenze di litigi o tensioni. Alberto Stasi si è sempre proclamato innocente, ribadendo sempre che nei momenti in cui si consumava l’omicidio di Chiara lui fosse a casa sua impegnato a scrivere la tesi al pc. Fu lui a trovare il corpo di Chiara senza vita. Dopo diverse chiamate senza risposta si decise ad andare a vedere di persona se fosse accaduto qualcosa alla sua ragazza. Secondo la sua versione, entrò in casa e trovò Chiara riversa sulle scale che conducevano alla cantina. Chiamò immediatamente i soccorsi e si recò alla caserma dei carabinieri per denunciare il ritrovamento.


È ormai noto che purtroppo le indagini iniziali presentarono diverse anomalie. Gli inquirenti non adottarono le necessarie precauzioni per preservare la scena del crimine, come l'uso di guanti, e il gatto della vittima fu lasciato libero di muoversi per la casa. Inoltre, le scarpe di Stasi, che avrebbe indossato durante la scoperta del corpo, risultarono pulite, nonostante egli avesse dichiarato di aver camminato su pavimenti sporchi di sangue. Il sangue era forse secco? Eppure questa incongruenza sollevò altri dubbi sulla sua versione dei fatti. Cosa sappiamo con certezza? Chiara ha disinserito l’allarme per aprire la porta al suo assassino (o più di uno, come sembrerebbe trapelare dalle nuove indagini), il che vuol dire che molto probabilmente conosceva chi le ha tolto la vita, non potendo immaginare un simile epilogo. Ma cosa è accaduto davvero nella villetta di via Pascoli? E se Alberto Stasi, nonostante la sentenza passata in giudicato, fosse innocente. La domanda che ci siamo posti è questa: non sarebbe stato più facile consumare il delitto la sera che la mattina presto aumentando il rischio di essere scoperto? Perché mangiare una pizza insieme magari guardando la tv per poi compiere un orribile gesto da lì a poche ore? Se Chiara era realmente diventata un presenza ingombrante nella sua vita perché non lasciarla e basta? Domande, troppe, ancora senza risposta…

