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Paese che vai, tasse che trovi: ecco perché le auto hanno prezzi diversi nel mondo

  • di Alessio Mannino Alessio Mannino

28 marzo 2023

Paese che vai, tasse che trovi: ecco perché le auto hanno prezzi diversi nel mondo
I differenziali di prezzo delle stesse auto possono variare anche molto da Paese a Paese. Oltre alle scelte di mercato dei produttori, a incidere è il fattore fiscale. Dalla quasi universale Iva alle più varie imposte di registrazione, la situazione nel mondo può cambiare molto più di quanto si possa immaginare

di Alessio Mannino Alessio Mannino

Cosa determina la differenza di prezzo fra le automobili da uno Stato all’altro, nel mondo? Prima di tutto, naturalmente, le scelte di posizionamento sul mercato delle case produttrici, che variano il ventaglio d’offerta diversificando i modelli per dimensioni, potenza, tipologia e, quindi, anche costo. Ma a concorrere a rendere diverso il prezzo finale di vendita al cliente è anche, e a volte in misura altamente incisiva, il livello fiscale di tassazione di ogni singolo Paese. Dalla semi-universale imposta sul valore aggiunto (da noi, Iva, o Vat in inglese) alle imposte di registrazione secondo vari criteri, il fisco è una componente che può cambiare anche in modo decisivo le scelte d’acquisto di un’auto.

Nel 2023 si prevede un calo delle auto usate
Auto in vendita

L’Iva, o Vat, esiste dappertutto, ad eccezione di alcuni Stati degli Usa, di Hong Kong, della Città del Vaticano, di Gibilterra e dell’Irak. Si tratta della classica percentuale trattenuta dall’erario calcolata sul prezzo del bene, e definita aliquota fissa. In Italia l’Iva, anche sulle auto, è del 22%, mentre leggermente inferiore è in Spagna (21%), Francia (20%) e Germania (19%). Il piccolo Lussemburgo ha l’Iva più bassa, al 17%, mentre la più alta è in Ungheria, al 27%. La più alta del mondo, fra l’altro. Una delle più basse in assoluto, per guardare fuori dall’Europa, è quella in vigore in Canada, appena al 5,5%, mentre negli Stati Uniti si arriva a un massimo di 8,25% in alcuni Stati, con una media che sfiora il 5%.

Auto in vendita in un concessionario
La sede di un concessionario

In Italia, oltre l’Iva, il proprietario di auto paga qualche centinaio di euro di Imposta Provinciale di Trascrizione e il contributo ambientale Pfu (Pneumatici Fuori Uso). In altri Paesi, invece, le ulteriori tasse sono dei più diversi tipi: tasse di registrazione, tasse sulla cilindrata, tasse sul lusso, sui consumi o sull’emissione di anidride carbonica. Fra quelli più esosi ci sono la Turchia, che impone una tasse sui consumi variabile fra il 45% e l’80% del prezzo della vettura, e la Danimarca, che ha già un’Iva alta (25%) e in più aggiunge un balzello di registrazione scaglionato in 25%, 85% e, attenzione, 150% del prezzo finale. In Australia, invece, c’è un esempio di tassa sugli autoveicoli di lusso, la Luxury Car Tax, che aumenta il costo di tutti quelli superiori a 45 mila euro. Il sovrapprezzo è di ben il 33%.

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