Norvegia, addio al paradiso elettrico che negli ultimi anni si era andato a creare, grazie a manovre di governo che hanno incentivato l’acquisto di auto a zero emissioni. Ma, dalla primavera scorsa, l’esecutivo norvegese ha deciso di fare dietro-front. Le concessioni riguardo a pedaggi, costo di listino, sgravi fiscali per auto aziendali e molto altro non erano più sostenibili, e di conseguenza il governo è stato costretto a colmare il vuoto lasciato dall’assenza di reddito fiscale proveniente dal mondo automotive. La Norvegia, proprio grazie ad una politica filo-auto elettrica, in poco più di 5 anni è riuscita a raggiungere il 78% di immatricolazioni di auto elettriche sul totale. Forti investimenti, un parco auto circolante inferiore rispetto agli altri paesi europei e una politica rivolta verso la sostenibilità hanno collaborato per il raggiungimento di questo risultato. Il parlamento, assodata e quasi completata la transizione energetica, è alla ricerca di quell’entrata assicurata dal mercato delle auto elettriche. Lo stato scandinavo ha deciso di introdurre, a partire dal primo gennaio 2023, una tassa per sopperire all’esenzione dell’iva precedentemente stabilita per le vetture elettriche.
La tassazione sarà applicata a tutte quelle vetture elettriche che presentano un prezzo di listino superiore alle 500 mila corone (circa 49 mila euro). In concomitanza, è prevista anche una tassa sulla registrazione del veicolo in fase di acquisto. In Norvegia vige un modello di tassazione per le auto nuove basato sulle emissioni di CO2 e sul peso delle singole auto. Fino ad oggi le auto a batteria sono state completamente esenti dal conteggio di tale imposta. Tuttavia, c’è chi ipotizza un nuovo inserimento a partire dal 2023. Il modello di tassazione norvegese prevede un costo addizionale per ogni kg eccedente i 500, aumentando esponenzialmente dopo 1.000 e ancor di più dopo 1.500 kg. Il valore ipotizzato per le vetture elettriche sarebbe di 1,21 euro al kg sopra i 500 kg. I due modelli di tassazione sono diversi: se il primo mira a colpire l’élite del mercato, fatto di auto di lusso il secondo sarebbe disposto a tappeto per tutto l’immatricolato di auto elettriche. Si parla di cifre contenute per l’onere sul peso e di qualche migliaio di euro per le auto superiori ai 50.000 euro, entrambe da corrispondere una-tantum al momento dell’acquisto.