«Allora ragazzi, questa puttanata che nel 2035 non si possono più immatricolare in Europa auto a benzina e gasolio (ma anche le ibride eh)». E già questo basterebbe a far capire cosa ne pensa Roberto Parodi della decisione dell’Europarlamento di dire addio alle auto endotermiche. Ma in un video leggermente più lungo del solito, stavolta Parodi vuole mettere davvero k.o. i decisori politici: «[Musica da circo, ndr] Già i politici non è che spiccano di capacità cognitive, i più scemi li mandano a Strasburgo. Ovvio no, quelli bravi se li tengono a casa loro. Cioè, vi rendete conto che con questa decisione state regalando la leadership a Paesi come la Cina, la Russia, una serie di altre nazioni che se fossimo in un film di Star Wars sarebbero quelli che stanno sotto il lato oscuro della forza». Senza contare che sono i Paesi dove la materia prima fondamentale per le batterie viene raffinata, ma a che prezzo per l’ambiente lo sanno tutto: «Sembra che sono loro quelli che hanno cobalto, manganese, terre rare. Loro estraggono il cobalto, noi meglio che estraiamo la vasellina. Avete considerato gli effetti sociali in questi Paesi? Questa inimmaginabile quantità di materiale verrà estratta in modo ecosostenibile».
Ma solo l’Est Europa e i confini sono messi così male? Ovviamente no: «In Cina, in Congo, in Russia? Cioè, raga, siamo solo noi europei che litighiamo sulle piste ciclabili e i monopattini da zia. Provate a uscire da Strasburgo e a mettere il naso, che so, nel Subcontinente indiano, nell’Estremo Oriente, nell’Est europeo. Girano ancora con Lada Niva, le Uaz, hanno ancor alle centrali a carbone. Le loro emissioni sono cento volte più delle nostre. Per non parlare del Brasile che ogni settimana si brasa una superficie dell’Amazzonia grande come la provincia di Cuneo». Come se non bastasse, però, i problemi noi europei ce li abbiamo anche in casa e riguardano la produzione di energia: «Cari politici di Strasburgo, c’è il vero punto. Assumiamo che tra dieci anni, cioè praticamente domani, ricorrendo alla bacchetta magica di Albus Silente, ci troviamo tutti ricchissimi con delle Telsa da 100mila euro parcheggiate sotto casa. E poi, “Wingaardium Leviosa”, scopriamo anche che in Italia abbiamo disseminato colonnine dappertutto. Cioè, tutto quello che prima andava a fossile, adesso va a energia elettrica. Una quantità inimmaginabile di energia elettrica. E con che la produciamo? Con le pale eoliche in Puglia? Con il fotovoltaico sulla cascina del nonno e Cernusco Lombardone? Con il gas? È bastato che Putin andasse in menopausa che in sei mesi adesso noi dipendiamo totalmente dall’Algeria, un Paese che, con tutto il rispetto, fino a ieri ci vendeva datteri e olio d’argan. Cioè, inshallah, ma non è che mi senta tranquillissimo da questa situa».