Dal 1° gennaio il prezzo del carburante è tornato a salire, nonostante il mercato dia segnali contrari. Perché? Il motivo principale è la fine del taglio alle accise introdotto temporaneamente da Mario Draghi nella primavera del 2022. Più della metà del prezzo della benzina, infatti, finisce in imposte e ora che le accise sono tornate a impaurire gli automobilisti italiani, scoppia la polemica contro il governo Meloni che non ha scelto di rinnovare il taglio alle accise a partire dal nuovo anno. Il malcontento è stato alimentato anche da un video che gira in questi giorni in cui la Meloni si lamenta delle accise e promette di ridurle. Tuttavia è proprio la premier a pubblicare sui suoi social un altro video in cui spiega che la scelta del governo, oltre che realistica, non contraddirebbe la linea politica della campagna elettorale, poiché il video diffuso sarebbe di molto risalente, e databile 2019. Ma non la pensa così Peter Gomez che in un video sulla sua pagina e in un articolo de Il Fatto, smentisce il Presidente del Consiglio.
«Giorgia Meloni oggi sostiene di non aver promesso in campagna elettorale il taglio delle accise sul carburante perché sapeva che la situazione era difficile e spiega che il video che circola in rete in cui sembrerebbe prometterlo è vecchio, perché risale al 2019. Ma questa è una bugia, perché come vedete nel documento del programma elettorale di Fratelli d’Italia, del taglio delle accise si parla esplicitamente. Giorgia Giorgia, non si dicono le bugie». Sintetico ma incisivo, poiché nel video si mostra in effetti il programma elettorale pubblicato da Fratelli d’Italia prima delle elezioni. È proprio il punto 17 (Energia pulita, sicura e a costi sostenibili) del programma che parla di «sterilizzazione delle entrate dello Stato da imposte su energia e carburanti e automatica riduzione di Iva e accise». A nulla vale il tentativo di salvataggio all’ultimo, con i video postati nelle sue pagine durante il siparietto sull’Agenda di Giorgia. Scripta manent.