L'espansione europea di Unicredit, guidata dall'amministratore delegato Andrea Orcel, si dimostra una strategia vincente su tutti i fronti. La possibile acquisizione di Commerzbank, seconda banca tedesca, non è solo una mossa industriale, ma anche un investimento finanziario che promette ritorni significativi, come ha spiegato su Milano Finanza il giornalista Fabio Pavesi. Commerzbank, reduce da una lunga crisi iniziata con il tracollo del 2008, ha avviato una profonda ristrutturazione sotto la supervisione del governo tedesco, azionista al 20%. I risultati di bilancio mostrano un'accelerazione costante: dagli utili netti di 430 milioni nel 2021 si è passati ai 2,2 miliardi del 2023, con una previsione di 2,4 miliardi per il 2024. I ricavi della banca dovrebbero avvicinarsi agli 11 miliardi quest’anno, mentre il ritorno sul capitale tangibile è in crescita all’8,7%. Anche la qualità patrimoniale è solida, con un rapporto Npe (Non performing exposure) sotto l’1% e un Cet1 (Common equity tier) vicino al 15%. Tuttavia, il rapporto cost/income (rapporto tra i costi operativi e il margine di intermediazione) al 59% rimane un punto critico, soprattutto in confronto al 37% di Unicredit.


Unicredit ha acquisito strumenti derivati che le consentono di controllare fino al 29% del capitale di Commerzbank e ha richiesto l’autorizzazione alla Bce per salire fino al 29,9%, soglia che precede un’eventuale Opa. L’operazione ha sollevato critiche nel panorama politico tedesco, preoccupato per possibili tagli operativi che Orcel potrebbe attuare per migliorare l’efficienza di Commerzbank. Il piano industriale di Commerzbank al 2027, però, rafforza la visione di Orcel: la banca punta a ricavi di 13,3 miliardi e utili netti di 3,6 miliardi, con un RoTE (Return on tangible equity) al 12,3%. Questo includerà una politica di payout per i soci fino al 90% e buyback da un miliardo di euro. Anche se la scalata non si concretizzasse, quindi, Unicredit trarrebbe vantaggi dall’attuale partecipazione. La quota acquisita a metà settembre si è già apprezzata di oltre 2 euro per azione in soli tre mesi. Inoltre, con il piano di rilancio in corso, Commerzbank promette di generare rendimenti sempre più significativi. La strategia di Orcel consente a Unicredit di rafforzare la propria presenza in Germania, già suo secondo mercato dopo l’Italia, e di tornare in Polonia con la controllata mBank. Commerzbank si presenta come una delle banche europee più promettenti per la ripresa post-crisi, e la finestra temporale scelta per l’operazione è particolarmente favorevole, data la valutazione di mercato ancora contenuta (price-to-book ratio di 0,6). Comunque vada, Orcel sembra ha messo a segno una mossa da win-win che lascerà il segno.
