Poche ore fa un corteo di circa ottanta persone è stato caricato dalle forze dell’ordine sotto la sede Rai di Napoli. A raccontare la storia sui social e denunciare la reazione della polizia, Flavia Carlina, nota attivista e influencer impegnata in questi mesi nella denuncia della risposta di Israele all’attacco del 7 ottobre da parte di Hamas, risposta che viene definita (come fatto da altri volti noti, non ultimo Ghali) “genocidio” e sui anche il tribunale dell’Aja ha dato il via a procedere con delle indagini. “Se vi chiedete che cos’è il fascismo: è essere picchiati a sangue dalla polizia mentre si protesta contro un genocidio. Il fascismo è la Rai che ride mentre ci vede pieni di sangue”. Sono le parole di Carlini per introdurre il video di pochi secondi che ha scelto di condividere sui suoi canali. Un video in cui Carlini, agitata e in lacrime, denuncia l’aggressione da parte delle forze dell’ordine: “Io sono appena tornato dal presidio che c’è stato sotto la sede della Rai a Napoli. Siamo stati manganellati brutalmente dalla polizia. Eravamo pochissimi, al massimo ottanta persone. E siamo stati manganellati dalla polizia. Si dirà che il presidio ha tentato di scavalcare i cancelli Rai: è assolutamente falso. Nessuno di noi l’ha fatto. Sarebbe stato giusto, attenzione, ma nessuno di noi l’ha fatto. Ciononostante, la polizia ci ha manganellati solo perché ci siamo fatti un po’ più avanti. Ci ha manganellati brutalmente. Dozzine e dozzine di persone con la faccia piena di sangue. Io sto bene, non mi sono fatta niente rispetto alle persone che sono state picchiate a sangue dai poliziotti in tenuta antisommossa. Mi dovete dire che parità ci può essere tra dozzine di poliziotti in tenuta antisommossa e pochissime persone a mani vuote o al massimo con un’asta della bandiera, di plastica, al pari di una cannuccia, che tenta di difendersi dalle manganellate e arretravano (ma è difficile arretrare in una situazione così caotica)”.
Il video sta facendo il giro del web. La manifestazione sotto la Rai segue al comunicato che l’ad della rete pubblico, Roberto Sergio, ha chiesto a Mara Venier di leggere durante la puntata di Domenica In dedicata a Sanremo, in solidarietà dello Stato di Israele, più volte menzionato indirettamente durante lo spettacolo da alcuni artisti come Ghali, che hanno chiesto il “cessate il fuoco” e hanno parlato, a loro volta, di “genocidio”. Il testo letto in diretta era precisazione (legata anche al palinsesto dei canali Rai): “Ho vissuto assieme all’ambasciatore Bar ed alla presidente Di Segni gli eventi che la Rai ha dedicato alla memoria della Shoah nell’ultima settimana di gennaio. E ogni giorno i nostri telegiornali e i nostri programmi raccontano - e continueranno a farlo - la tragedia degli ostaggi nelle mani di Hamas, oltre a ricordare la strage dei bambini, donne e uomini del 7 ottobre. La mia solidarietà al popolo di Israele e alla comunità ebraica è sentita e convinta”. Anche per Carlini la risposta dell’amministratore delegato è apparsa esagerata e per questo si trovava al presidio. La risposta della polizia sembra replicare il modus operandi adottato in altre occasioni, dove il tipo di protesta era diverso e non sembra essere legato ai contenuti della protesta. Carlini ha però sottolineato un altro aspetto. Dal palazzo della Rai, infatti, alcuni si sarebbero affacciati e avrebbero iniziato a ridere per il trattamento che i manifestanti stavano ricevendo. Particolare notato nonostante la confusione e il caos del momento proprio da Flavia Carlini.