Qualche mese fa girava un meme di un uomo che prima di fare il pieno assaggiava dalla pompa di benzina la qualità del carburante, come se fosse vino pregiato. È uno di quei casi in cui un’immagine ironica non è invecchiata di un giorno e rimane più attuale che mai. Il prezzo del Diesel è salito alle stelle. C’è di mezzo una strategia di speculazione che fa risalire il prezzo a quota 1,80 euro a fine agosto. L’aumento è, stando ai dati dell’Osservatorio del Ministero dello Sviluppo Economico, un trend. Bisognerà farci i conti e le toppe non bastano, siano sconti o tagli sulle accise. L’aumento è di circa il 14,1% rispetto al 2022. Ogni pieno ci costa 11 euro 17 centesimi in più. Meglio andare a piedi. Questo se non si fa rifornimento in autostrada. Qui tutt’altra storia, oltre ad assaggiarlo, il carburante, dovresti non consumarlo. Fai il pieno e finisce lì, metti l’auto in vetrina e inizi a venerarla come una sorta di santa reliquia, qualcosa che ormai sarà impossibile tornare a usare. Inchioda le ruote al muro, comprati un paio di sneakers o una bicicletta. La benzina, riporta il sito «Qui Finanza», arriva a un prezzo medio di 1,932 euro al litro, mentre il diesel a 2,002 euro al litro. Il Gpl è tra 0,802 a 0,826 al l, il metano fra 2,556 e 3,001. Ma la vera domanda è: possibile che il diesel costi più della benzina?
La risposta immediata è: con il diesel ci vanno avanti camion e tir, mezzi di trasporto aziendali e non solo veicoli privati. Il rincaro nasce prima dell’invasione russa e non basta imputare l’aumento dei prezzi alla crisi ucraina. Bisogna risalire a prima della pandemia per tornare ad avere forniture più elevate. Finché gran parte del gasolio verrà bloccato all’estero, i prezzi non scenderanno. Inoltre, sebbene la tassazione del diesel sia più favorevole, proprio per il suo impiego nelle fabbriche e in ambito produttivo, il prezzo è del tutto suscettibile a ogni intemperia del mercato, sia essa una crisi economica, una mancanza di risorse, una guerra o una pandemia. Le risorse sono scarse, i prezzi sono estremamente flessibili, e la speculazione, come abbiamo detto, ha un suo ruolo. Le soluzioni per ora sono insufficienti, ma non c’è in vista nessun nuovo intervento (vediamo come si muoverà l’UE nei prossimi giorni, anche se certo l’Unione non ha come obiettivo quello di incentivare l’uso di auto con motori tradizionali). Ma siamo noi che non capiamo, in realtà è una strategia di incentivi del Dipartimento dello Sport: riscoprite il piacere di camminare.