È tutto vero. Solo poche ore prima dell’omicidio di Antonio Bellocco e il suo assassino, Andrea Beretta, si mostravano insieme sorridenti in una foto ricorso, pubblicata su Instagram, dopo una partitella giocata a Carugate, paese dell'hinterland milanese. Il delitto si è consumato all’interno della Smart di Bellocco, rampollo di una nota famiglia della ‘ndrangheta ed esponente della Curva Nord interista, per mano di Berretta, capo ultras dell’Inter. La dinamica di quanto accaduto presenta non poche zone d’ombra. Alcune immagini, provenienti dalle telecamere di sorveglianza della zona in cui è stato commesso l'omicidio, che sono ora al vaglio dei carabinieri, mostrano Beretta fuori dall'auto con dentro Bellocchio esanime. L’uomo sarebbe poi rientrato nell’abitacolo, infierendo ancora, armato di coltello, sul corpo della vittima. Un particolare che andrebbe ad aggravare la posizione di Berretta. Il diverbio sarebbe iniziato la mattina. I due escono dalla palestra e salgono a bordo dell'auto e, stando a una prima ricostruzione, Bellocco avrebbe sparato ferendo non gravemente Beretta, il quale, poi, armato con un coltello a serramanico, l’avrebbe colpito più volte alla gola e al petto, uccidendolo. Questo accadeva dopo il derby che avevano giocato solamente poco tempo prima. Ad assistere all’incontro amichevole c'erano sia i tifosi dell’Inter che del Milan. La foto è stata postata, prima della partita, da Marco Ferdico, altro capo ultrà della Curva Nord interista, con tanto di hashtag "fratelli". Ma cosa è accaduto poi?
Marco Ferdico, uno dei volti più importanti della Curva Nord dell’Inter, a sorpresa si è schierato in modo plateale e molto chiaro con Bellocco, tramite una storia sui social che li ritrae insieme. Queste le parole di Ferdico, i cui rapporti con Beretta, l’uomo che ha ucciso Bellocco, erano strettissimi: “Mi ritrovo qui da solo senza te che eri la persona che più ha creduto in me da quando sono diventato uomo. Nessuno potrà mai capire l'amore che ci legava e che ci riempiva le giornate, nulla sarà mai come prima senza te. Vivrò onorando l'uomo meraviglioso che eri!!! Tutti coloro che ti hanno conosciuto sanno che persona eri e ti hanno amato a prima vista, non ti dimenticherò mai e sarai sempre la parte più bella di me. Per sempre Toto”. Con queste parole sembra aprirsi uno scenario inquietante per la Curva Nord, visto che l'uomo che ha ucciso Antonio Bellocco è un membro di cui in molti, oggi, potrebbero volersi vendicare per regolare i conti. Che cosa succederà quindi in quel di Milano, che vede l’Inter tornare a giocare in casa per la prossima partita solo il 22 settembre a San Siro, proprio in un derby, alle ore 20:45?