Sta facendo discutere la scelta di Elon Musk di sospendere gli account di alcuni giornalistiche avrebbero ritwittato o condiviso informazioni sulla sua posizione in tempo reale. La giustificazione sembra traballare nel momento in cui Musk avrebbe scelto di oscurare anche il profilo di Mastodon, il competitor numero 1 di Tweeter. Tuttavia il CEO di Tesla fornisce una giustificazione molto precisa, legata a un presunto inconveniente con suo figlio. Proprio Musk, infatti, ha sostenuto che un «folle stalker» avrebbe messo in pericolo il figlio, “lil X”, di soli 2 anni. Sembra che un’auto guidata da uno sconosciuto abbia seguito il veicolo in cui viaggiava baby Musk. Sempre il miliardario avrebbe poi condiviso il video che ritrae lo stalker in auto, chiedendo ai suoi follower se qualcuno riconoscesse la targa. È dopo l’accaduto che il proprietario di Twitter avrebbe emanato una nuova regola: «Qualunque account che faccia il doxxing di informazioni sulla posizione in tempo reale di qualcuno sarà sospeso, in quanto si tratta di una violazione della sicurezza fisica. Questo include anche la pubblicazione di link a siti con informazioni sulla posizione in tempo reale». Sotto il mirino di Musk è finito ovviamente anche Jack Sweeney, il ventenne che ha avviato l’account di tracciamento dei voli di Elon nel 2020 e che ora rischia un processo.
Solida o meno che sia la ricostruzione dei fatti, Musk non smette di far parlare id sé. Anche se l’attenzione è stata rivolta principalmente al mondo di Twitter, anche la Tesla sta attraversando un periodo decisamente burrascoso. Certo, anche l’acquisto di Twitter ha giocato un brutto scherzo a Musk, ma il crollo è iniziato ben prima. Da novembre 2021, infatti, la Tesla avrebbe perso oltre 700miliardi di dollari come valore di mercato, nonostante resti la più grande casa automobilistica al mondo per valore. Tra le possibili spiegazioni, Musk sembra suggerirne una con l’ennesimo tweet: «A rischio di dire cose ovvie, siate consapevoli del debito in condizioni macroeconomiche turbolente, specialmente quando la Fed continua ad alzare i tassi di interesse». Sembrerebbe questo il motivo della recente vendita di quasi 22milioni di azioni Tesla, per un valore totale di 3,6miliardi di dollari. Nell’ultimo anno sembra che abbia venduto fino a 23miliardi di dollari di azioni, tanto che recentemente sarebbe sceso di una posizione nella classifica Forbes degli uomini più ricchi del mondo.
Ma a essere veramente strana è la decisione di Musk di continuare a investire proprio in questo periodo di crollo. Il CEO di Tesla avrebbe infatti intenzione di raddoppiare la produzione europea, ampliando lo stabilimento a Berlino. L’idea sarebbe di ottenere dei permessi di trivellazione per le zone intorno alla fabbrica tedesca, in modo da poter trovare fonti idriche durature. L’intenzione non è nuova, riporta un portavoce del ministero dell’ambiente tedesco, ma solo ora è stata presentata la domanda. L’obiettivo? Portare la produzione massima di 500mila auto a 1milione. Tuttavia Musk dovrà scontarsi con gli ambientalisti insorti nelle scorse ore. Il timore, condiviso anche da alcuni politici del luogo, tra cui il sindaco di Gruenheide, il comune dello stabilimento, Arne Crhistiani, sarebbe quello di creare un precedente per le realtà private che vorranno avere priorità d’accesso a risorse d’acqua pubbliche. Un’ulteriore gatta da pelare per uno degli uomini più discussi del momento.