Il Ftse Mib, principale indice della Borsa Italiana, conclude il 2024 con un +11%, una performance positiva ma meno brillante rispetto al +28% registrato nel 2023. La chiusura intorno ai 34mila punti riflette una crescita costante, anche se inferiore rispetto al Nasdaq e all’S&P 500, che hanno guadagnato circa il 30%. Nonostante ciò, Piazza Affari si distingue tra le borse europee, superata solo dal Dax tedesco (+18,5%). Le banche hanno dominato il listino, trainate da istituti come Mps (+115%), Bper (+98%) e Banco Bpm (+60%), che hanno beneficiato di tassi di interesse elevati e operazioni straordinarie nel settore. Il dividend yield medio del Ftse Mib (5,1%) continua a superare il rendimento del Btp decennale (3,5%), rendendo il mercato azionario italiano attraente per gli investitori in cerca di reddito. Secondo Gabriel Debach, analista di eToro, “se le condizioni economiche globali rimarranno favorevoli, il Ftse Mib potrebbe raggiungere i 39mila punti entro fine 2025, grazie a valutazioni scontate rispetto alla media storica e agli altri indici europei”.
Gli analisti indicano le banche come protagoniste anche per il prossimo anno, soprattutto nella prima metà, quando i tassi rimarranno alti. Cresce anche l’interesse per il settore della difesa, con Leonardo in evidenza: il titolo ha guadagnato oltre il 300% dall’inizio della guerra in Ucraina. Il 2025 potrebbe segnare una ripresa per le utilities, grazie ai tagli dei tassi che ridurranno i costi del debito in un settore caratterizzato da alta leva finanziaria. Parallelamente, l’espansione dei data center per l’intelligenza artificiale potrebbe sostenere la domanda di energia elettrica. Non mancano, tuttavia, ostacoli per il mercato italiano. Il 2024 si è concluso con una serie di delisting, tra cui Saras e Tod’s, che hanno ridotto la capitalizzazione complessiva della Borsa Italiana di 22 miliardi, portandola a 804 miliardi. Nel 2025 il trend potrebbe continuare con operazioni come l’Opa di Unicredit su Banco Bpm e su Commerzbank. Sul fronte internazionale, l’incognita dei dazi imposti dagli Stati Uniti sotto la presidenza Trump e le decisioni della Bce in materia di politica monetaria rappresentano variabili significative per il futuro del mercato azionario italiano. Nonostante le sfide, Piazza Affari resta un mercato strategico per investitori alla ricerca di dividendi generosi e opportunità di crescita in settori chiave come banche, difesa e utilities.