Leonardo Pieraccioni non ci sta. Dopo l’ironia sulle auto elettriche, l’attore avrebbe avuto un altro “piccolo” problema con l’auto, stavolta per dei limiti di velocità. Era a Firenze in una zona con il limite a 50 km/h ma lui andava a 58. Considerato il margine di tolleranza previsto dalla legge, l’infrazione riguarda 3 km/h, una velocità quasi impercettibile per chi è alla guida. Manon per velocar, il nuovo autovelox attivo da aprile e che sembra stia creando non pochi malumori. Certo, l’infrazione c’è stata e la prima parte del discorso di Pieraccioni può suonare poco convincente: “Non me la meritavo troppo: andavo a 58, me l’hanno fatta per aver sforato di 3 km. Ma poco importa, ho sbagliato e la pagherò”. Ma il problema di questi autovelox sembra essere l’enorme capacità di monitorare la velocità di guida, tanto da perdere la loro funzione di deterrente (lo vedo, lo so, rallento), trasformandosi così in un semplice strumento punitivo.
Per questo Pieraccioni aggiunge: “Voi sapete come funziona il velocar? Quanto dura? Prima sapevi che c’era il bussolotto, tu rallentavi e sapevi che quella era la linea da non superare. È un’entità astratta. C’è chi dice che duri per trenta metri, mio zio è convinto che una volta che entri in questa bolla cosmica che è il velocar, lui ti segue fino a casa. Addirittura prima di andare a dormire lo saluta, tipo The Truman Show. Quando ti prende e quando lascia questo velocar?” Si tratta di una semplice lamentela per una multa o c’è il rischio di un monitoraggio troppo stringente?