Emanuela Orlandi è scomparsa da quasi quarantadue anni. Tanto tempo è trascorso da quel 22 giugno 1983, da quell’ultima telefonata a casa a cui rispose la sorella. Poi più niente, poi mai più. Quarantadue anni fatti di depistaggi continui, e di teorie su teorie su chi ora vorrebbe Emanuela a Londra, poi in Austria, o rapita dalla Banda della Magliana, sepolta nel Cimitero Teutonico e chi più ne ha più ne metta. Attualmente sono tre i fronti d’inchiesta che stanno indagando sulla misteriosa scomparsa della quindicenne: il Vaticano, la Procura di Roma e la Commissione bicamerale d’inchiesta. Proprio sul lavoro di quest’ultima, tempo fa il giornalista e scrittore Pino Nicotri ha inviato una lettera a Dagospia, che ha poi pubblicato. Questo il messaggio: “Mi occupo del caso Orlandi da 22 anni, ci ho scritto quattro libri e centinaia di articoli, MAI smentito dai fatti, anzi ho demolito tutti i “supertestimoni” prima ancora dei magistrati. Sono perciò il giornalista che su questa brutta storia ne sa di più: ma il circo Barnum televisivo, a partire da Sciarelli, ed “esperti vari”, i veri responsabili dell’impossibilità di indagini serie, fa finta di niente. La Commissione parlamentare non servirà a un cazzo anche perché per “orientarsi” hanno consultato giornalisti che di palle sul caso Orlandi ne hanno sparate di enormi. Per giunta sulla bicamerale comanderà Pietro (Orlandi), se interrogano persone a lui sgradite e se non accuseranno il Vaticano lui strepiterà a rotta di collo, seguito dal gregge di pecoroni decerebrati suoi fan. Questa brutta storia è un’altra Caporetto del giornalismo italiano, ridotto a chiacchiera da bar: non bastava piazza Fontana, la tragedia Moro, Ustica, ecc”.


Una lettera che, Pietro Orlandi, ha poi condiviso sul suo profilo Facebook commentandola così: “Ecco, questo è il livello di certo giornalismo arrogante. Giornalista stimato dal Promotore di Giustizia Vaticano Diddi e dal signor Gasparri, che considera addirittura illuminante la sua audizione. Che tristezza”. Maurizio Gasparri, infatti, dopo l’audizione di Pino Nicotri in Commissione si è espresso così: "Molto istruttiva e risolutiva". Ricordiamo che, secondo Gasparri, la Commissione non sarebbe mai dovuta partire. Stesso pensiero di Alessandro Diddi, promotore di giustizia in Vaticano, che la definì “un’intromissione perniciosa e un’interferenza che potrebbe addirittura inquinare le indagini di Vaticano e Procura di Roma”. Pietro Orlandi commentò anche l’audizione di Pino Nicotri in Commissione, esprimendosi così: “Si sta cadendo nel ridicolo. Chi poteva considerare risolutiva e istruttiva l'audizione di Nicotri se non Gasparri? E si è affrettato a mandare una nota al suo ufficio stampa. Tutto ciò è veramente imbarazzante, li avrei voluti entrambi davanti per smentire tutto quello che ha detto, ma a qualcuno fanno comodo le idiozie raccontate da Nicotri. Tutto ciò è allucinante, stanno giocando sulla vita delle persone”. Nel frattempo la Commissione sta continuando con le convocazioni delle persone a vario titolo legate al caso…

