Se lo scopo dei divieti e delle limitazioni (e dei balzelli per chi non ha macchine abbastanza "green") sulle auto voluti dal sindaco Sala era quello di ridurre i veicoli in circolazione, la missione può definirsi non compiuta. Il periodo che ha preceduto il Natale 2022, per esempio, è stato caratterizzato da una presenza da record di mezzi sulle strade milanesi, come evidenziato dai dati elaborati dall'Agenzia per la mobilità e l'ambiente del Comune di Milano. Rispetto al 2019, anno considerato prepandemico, l'indice di congestione medio è stato del 30% superiore nei giorni compresi tra il 12 e il 22 dicembre 2022. Tale dato conferma la tendenza già riscontrata a fine 2021, con un aumento dell'utilizzo dell'auto privata come mezzo di spostamento. Questa tendenza si riflette anche nei dati relativi agli ingressi nell'Area C, che sono superiori al periodo prepandemico del 6% al 10%, a seconda dei giorni.
Ad allontanare ulteriormente il traguardo della mobilità sostenibile ci pensa la situazione del trasporto pubblico in crisi: sempre più costoso a causa dell'aumento dei prezzi dell'energia elettrica e sempre meno frequentato (i passeggeri della metro sono ancora il 20% in meno rispetto al periodo prepandemico). Non va meglio il trasporto ferroviario, soprattutto per quanto riguarda i pendolari, che non a caso hanno ripreso a utilizzare l'auto privata per i propri spostamenti: stando ai rilevamenti a dicembre 2022 17 linee su 42 di Trenord non hanno rispettato gli standard minimi di affidabilità, con la Stradella-Pavia-Milano e la Piacenza-Lodi-Milano tra le rotte peggiori.
Il nuovo dossier "Pendolaria" di Legambiente sulla mobilità evidenzia alcuni punti critici del sistema ferroviario, come l'età media della flotta di Trenord (15,8 anni), che è superiore a quella italiana (15,3), e la presenza di una parte consistente di mezzi vecchi (circa il 40%) con più di 35 anni. Questi treni vecchi aumentano la probabilità di guasti, blocchi e soppressioni, con conseguenze negative sulla qualità del servizio offerto ai pendolari. Inoltre, molte linee ferroviarie in Lombardia e in Italia presentano ancora infrastrutture obsolete, come binari singoli e tratti non elettrificati, senza alcuna prospettiva di miglioramento perché non sono previsti interventi e finanziamenti.
Per migliorare la situazione, il Corriere riferisce che la Regione Lombardia ha stanziato nel 2021 più dell'1% del bilancio per il trasporto ferroviario, pari a 193 milioni per nuovi treni e 168 per la gestione del servizio. Tuttavia, sono necessari ulteriori investimenti per risolvere i problemi critici del sistema ferroviario, come la linea Milano-Mortara, che carica molti pendolari ma sulla quale si registra un calo del 20% dei passeggeri rispetto al periodo prepandemico.