Della profezia di Malachia si parla a ogni morte di Papa anche se questa dovrebbe essere l’ultima. Non perché il prossimo Papa, il cosiddetto Papa Nero, dovrebbe essere l’ultimo, ma proprio perché l’ultimo Papa, il Papa Nero per l’appunto è stato Papa Francesco. “Papa nero” non appare in nessuna profezia, non in Malachia né in Nostradamus. In quest’ultimo si legge invece: “Il grande pastore convertirà Roma/Sarà combattuto da tutto il mondo/Il mantello nero estenderà il suo regno/E detronizzerà i grandi del passato”. Che Papa Francesco si sia messo contro tutti è cosa nota. Che sia Papa Nero, come da tempo si chiama il capo dei Gesuiti è noto. Così come è noto che Malachia, dopo avere azzeccato la profezia su Ratzinger, “gloria olivae”, e i benedettini, cari a Benedetto XVI, hanno come simbolo proprio l’albero di ulivo, indica come ultimo Papa pre Apocalisse “Pietro Romano”, e molti concordano nel sostenere che Malachia intendesse con questa profezia la chiusura del cerchio: da Pietro a Pietro. Ergo Francesco sarebbe stato sia il Papa Nero che Pietro Romano. Dopodiché: “Petrus Romanus, qui pascet oves in multis tribulationibus; quibus transactis, civitas septicollis diruetur, et Judex tremendus iudicabit populum suum. Finis” (“Pietro Romano, che pascerà il gregge fra molte tribolazioni; passate queste, la città dai sette colli sarà distrutta e il tremendo Giudice giudicherà il suo popolo. Fine"). La parola “finis” la trovo adorabile ed esteticamente ineccepibile e anche ironica nella sua sbrigatività. Tipo: e buonanotte ai suonatori.

La profezia di Malachia è vera? È finta? Ma signori, ogni profezia è vera e finta insieme e non parlo solo del potere magico autoavverantesi delle parole (anzi, non ne parlo proprio) ma della semplice osservazione che la realtà è in qualche maniera profetizzabile. Prendiamo l’Apocalisse, perché di quella stiamo parlando. Che prima o poi dovesse avvenire si sapeva. Ma non da ora. Da quando più o meno si seppe che il mondo era bello perché vario e con l’invenzione della nave e dei remi o addirittura delle vele le varie culture sarebbero prima o poi arrivate a una serie di scontri frontali. Aggiungici la bestialità dell’uomo, la sua incapacità di autocritica, quelli che ce l’hanno piccolo, quelli che hanno avuto i traumi, etc. etc. e il gioco è più o meno fatto. Che funzione ha avuto la Chiesa? (Ti sei mai chiesto quale funzione hai? Cit. Franco Battiato) Quella del katekon, quella della difesa del bene contro un male che la assaliva da tutte le parti e, certo e soprattutto, anche dall’interno: figurarsi se i preti non sapevano ab initio come erano fatti i preti. Io rimanderei alla lettura de Il Potere che Frena, di Massimo Cacciari, edizioni Adelphi, dove si spiega senz’altro meglio che quivi come proprio la “funzione” della Chiesa “deve” a un certo punto storico venire meno. Arrestarsi. Farsi da parte. Lasciare che l’Anticristo faccia il suo gioco. E quando sarebbe questo punto storico? Voi vedete un momento migliore di questo? La globalizzazione è arrivata al suo estremo, non siamo mai stati in un momento più incasinato – e prevedibile, profetizzabile – di questo. Che funzione ha oggi il katekon, ossia la vera e profonda funzione della Chiesa? Papa Francesco lo ha detto più volte, che viviamo momenti orribili. Qualcuno lo ha ascoltato? Non mi pare. L’Anticristo, per usare un linguaggio, un codice, cristiano (tutti i linguaggi sono codici, quello che una volta era la metafisica oggi è la fisica teorica) è già fra noi. Che la Chiesa abbia ridotto sempre più la sua funzione a quella intimistica ed elegiaca, a ciò che oltrepassa, è abbastanza sotto il naso di tutti. Non è un male ed era in qualche maniera il suo destino. Ancora una volta: ab initio. Per cui: fine.

Come si manifesterà questa fine? Ci sono tanti modi. L’impotenza è sotto gli occhi di tutti. Si aspetta, come dire, soltanto un riconoscimento ufficiale dell’Apocalisse in atto. Una marca da bollo. Arriverà? Non saprei. Potrebbe anche avvenire sotto forma di scisma. Guardo con molto interesse quei radicali cristiani rinati americani, esagitati che hanno sempre avuto in antipatia Papa Francesco. La deputata trumpiana Green ha scritto, a proposito della morte di Bergoglio, un post delicatissimo: “Male sconfitto dalla mano di Dio”. Insieme alla politica nazionalista di Trump potrebbero scindersi e farsi la loro chiesetta. Molti fedeli cattolici potrebbero diventare ortodossi, che sembrano anche più simpatici, o protestanti, che sembrano anche più affidabili. Chissà. In ogni caso la bella notizia è che siamo a un passo dal Terrore. Non quel terrore volgare dei terroristi, politici o religiosi, ma il vero e unico Terrore. Il Terrore Metafisico. Il mio Maestro, Manlio Sgalambro, la chiamerebbe Ansia Teologica. Perché mi pare che un po’ manchi, il buon vecchio, sano, per bene e di buon senso Terrore di Dio. E, per sovrappiù, il bello è che questo Terrore è squisitamente razionale. E insomma, tra la morte di Papa Francesco, tra la morte del Papa Nero, tra la morte di Pietro Romano, credo che tranquillamente potremmo anche dire: fine.
