Sanremo è musica, spettacolo, gossip e polemica. Ma Sanremo è anche tanta pubblicità. Capita, però, che certe promozioni avvengano sottotraccia, in modo non perfettamente trasparente. Già l’anno scorso si era parlato di pubblicità occulta (ed è arrivata in queste ore la conferma della multa alla Rai) per Amadeus e Chiara Ferragni, complici nell’aver aperto un profilo Instagram in diretta. Ma la storia si ripete: stavolta al centro del caso c’è John Travolta, che oltre all’umiliazione del ballo del “qua qua” rischia di finire al centro di un’altra indagine a causa delle scarpe indossate durante la sua ospitata. Da anni, infatti, l’attore è partner di U-Power, brand di abbigliamento da lavoro tra i leader europei del settore. Il cachet dedicato a Travolta dalla Rai sarebbe, secondo Adnkronos, di 200mila euro. Secondo altri, però, la cifra lievita fino a un milione di euro se consideriamo il compenso ricevuto da U-Power. Molti stanno criticando le modalità con cui è avvenuta la promozione delle scarpe del brand e nel frattempo l’azienda ha rilasciato una nota ufficiale: “Con riferimento alla partecipazione di John Travolta al Festival di Sanremo, U-Power precisa che l’attore, come noto, è testimonial dell’azienda dall’estate del 2023. La partecipazione al Festival di Sanremo è frutto di un accordo tra la Rai e l’attore del quale U-Power non è in nessun modo parte in causa”. Ma vediamo cosa sta succedendo davvero.
La collaborazione con U-Power
Febbre del sabato sera, Grease e Pulp Fiction e poi, oltre il cinema, con la partnership di U-Power. John Travolta dall’estate del 2023 è uno dei volti, insieme a Gerard Butler (protagonista di 300), del brand di abbigliamento da lavoro. L’obiettivo della campagna era quello di far convergere comodità e un certo gusto estetico: si doveva “migliorare lo stile di vita delle persone che lavorano e di conseguenza renderle anche ‘cool’”, come lo stesso Francesco Uzzeni, fondatore dell’azienda, ci tenne a chiarire. Lo spot di lancio della nuova versione delle scarpe U-Power vedeva coinvolti, appunto, Butler e Travolta. Il titolo era Undercover spies (Spie sotto copertura) e consisteva nella creazione di una scena d’azione e comica allo stesso tempo. Al centro, ovviamente, i vestiti da lavoro: “Troppo comode”, dice Travolta alla fine della pubblicità a proposito delle scarpe.
L’ospitata a Sanremo, il cachet e il ballo del qua qua
200mila euro: questo sarebbe il cachet concesso a John Travolta dalla Rai per il siparietto della seconda serata di Sanremo 2024. Prima la “lezione” di danza con Amadeus, poi la scenetta del ballo del qua qua: a proposito di quest’ultima parte, si sta discutendo del motivo per cui la clip del balletto sia scomparsa da RaiPlay. Troppa la vergogna dell’attore di Grease? Alcuni, però, stanno supportando l’ipotesi per cui Travolta si sarebbe rifiutato di firmare la liberatoria che concedeva alla Rai la riproduzione del filmato. In effetti, viste le critiche sulla coreografia, John Travolta sembra essere stato lungimirante. Fiorello ha definito lo sketch come uno dei peggiori della storia della tv italiana: “Io mentre la facevo, già avevo previsto tutto. Pensavo già: ‘Qui è la fine delle nostre carriere’”, ha detto a Viva Rai2!. Ma prima ancora dell’elemento estetico della performance di Travolta, quello che è saltato all’occhio sono state proprio le sue scarpe U-Power, inquadrate più volte durante l’esibizione. Si tratta di un nuovo caso di pubblicità occulta?
L’ipotesi di pubblicità occulta e le critiche
Il giorno dopo, ovviamente, non si è parlato d’altro. Selvaggia Lucarelli ha pubblicato un lungo post su X a proposito delle scarpe di John Travolta: “Non so se come dice il Corriere della sera il cachet di Travolta di un milione di euro sia stato pagato da U-Power, l’azienda di scarpe e abbigliamento da lavoro di cui John è testimonial (Travolta sul palco indossava scarpe U-Power spesso inquadrate e stranamente senza logo coperto), ma di sicuro ho notato tre cose: la prima è che in sala, seduto in prima fila, dietro al direttore d’orchestra c’era proprio il riccioluto Franco Uzzeni, proprietario di U-Power”. In effetti, da alcune inquadrature si vede la figura di Uzzeni poco distante dal palco. Inoltre, nel lancio della campagna media italiana sul sito di U-Power è indicata anche la presenza di una Comparsa Speciale al Festival di Sanremo: Travolta, dunque, sarebbe il vero spot di U-Power. Così scrive il Corriere della sera: “Travolta è testimonial di U-Power, azienda con base a Monza che produce scarpe. Come le sneaker indossate dal protagonista di Pulp Fiction per salire sul palco. Si dice che sia stato pagato un milione di euro per l’ospitata (non dalla Rai, ma dall’azienda stessa) e questo allora spiegherebbe anche il balbettio della regia che ha spesso indugiato sulle scarpe dell’attore”. Fa eco, su questa ipotesi, ancora Selvaggia Lucarelli che si sofferma sullo stile fin troppo evidente delle scarpe dell’attore: “Tutte le scarpe infortunistiche U-Power attualmente sul sito di U-Power hanno logo bianco o logo bianco con bordino grigio o azzurro, Travolta ne indossava uno col logo tutto nero su bianco, quindi il più visibile. Coincidenze?”. Ci tiene a sottolineare ancora Lucarelli che durante le trasmissioni Rai i “loghi vengono tutti tolti”. Insomma, quelle scarpe fin troppo appariscenti rischiano di essere l’oggetto di una nuova indagine per pubblicità occulta dopo quella del 2023.
Un video (forse) rimosso, un cachet che oscilla tra i 200mila e il milione di euro, un balletto imbarazzante e delle scarpe troppo bianche per non essere notate. Un brand, U-Power, che avrebbe promosso un suo prodotto grazie all’ospitata di John Travolta. Come detto in apertura, è di questi istanti la nota diffusa dalla stessa azienda: “Con riferimento alla partecipazione di John Travolta al Festival di Sanremo, U-Power precisa che l’attore, come noto, è testimonial dell’azienda dall’estate del 2023. La partecipazione al Festival di Sanremo è frutto di un accordo tra la Rai e l’attore del quale U-Power non è in nessun modo parte in causa”. Non si esprime, invece, sulle modalità della performance, delegate interamente alla direzione artistica. Resta da vedere, dunque, come si evolverà la vicenda.