Stanno facendo discutere tre spot pubblicitari realizzati per conto del Ministero dei trasporti, questo guidato da Matteo Salvini, con l’intento di sensibilizzare gli automobilisti (e i passeggeri) italiani alla sicurezza al volante. Le strade, si sa, sono pericolose, ma, nella maggior parte dei casi, è soprattutto colpa di chi guida; e in questo caso anche dei loro esempi… Insomma, tre piccoli filmati che avrebbero dovuto anche informare i motorizzati, soprattutto quelli più giovani e (forse) inclini a delle bravate, sui rischi; ma la sicurezza qui non sembra pervenuta. Al centro della polemica, scoppiata nel mondo politico con l’opposizione (con Pd e Movimento 5 Stelle a guidare la rivolta), la clip che vede come protagonista anche Elisabetta Gregoraci; e ricordiamo il suo rapporto con la sicurezza alla guida, con le polemiche per la guida (come il figlio adolescente Nathan Falco Briatore) di un quad senza casco. Comunque sia (posto che la Gregoraci, che compare solo alla fine con un messaggio staccato dalla scena, non può essere incolpata di nulla riguardo agli "errori") c’è un dettaglio che non è sfuggito: le ragazze in auto non hanno le cinture di sicurezza allacciate.
I tre video mostrano altrettante situazioni. Alla guida dopo aver utilizzato sostanze stupefacenti, correndo mentre ci si filma (forse in relazione all’incidente di Casal Palocco della scorsa estate), e la distrazione dello smartphone. Ecco, a far discutere è proprio quest’ultimo. “Guardando bene la pubblicità tutte le persone nell’auto sono senza cinture di sicurezza allacciate”, recita una nota dei deputati pentastellati, mentre per il partito di Elly Schlein parla Stefano Graziano (capogruppo del Pd in commissione vigilanza Rai) che ha chiesto al dipartimento per l’editoria di bloccare la campagna del Mit. E così Salvini, dopo le lunghe critiche rivolte al sistema di autovelox adottato dai Comuni italiani, inciampa (indirettamente) ancora una volta sul tema della sicurezza stradale: “Uno spasso: è la mesta conferma che Salvini e sicurezza stradale sono due rette parallele destinate a non incontrarsi mai”, hanno sottolineato ancora i grillini di Palazzo Montecitorio. Ma è davvero colpa del ministro? La tesi dell’opposizione non sembra reggere poi tanto. E nel mentre arrivano le prime scuse, quelle del vero colpevole (o comunque il referente più o meno responsabile) di questa situazione. Il regista dei tre filmati Daniele Falleri, infatti, si è detto rammaricato per le polemiche, affermando anche che i filmati “sono stati realizzati unicamente con l’obiettivo di sensibilizzare i giovani su alcuni comportamenti della vita di tutti i giorni, senza edulcorazioni. L’intento [...] rimane educativo”; e ha annunciato anche qualche modifica.