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Salvini difende gli agricoltori che bloccano le strade, ma non è il ministro dei trasporti? I ragazzi che facevano lo stesso li chiamava “eco-imbecilli”…

  • di Jacopo Tona Jacopo Tona

23 gennaio 2024

Salvini difende gli agricoltori che bloccano le strade, ma non è il ministro dei trasporti? I ragazzi che facevano lo stesso li chiamava “eco-imbecilli”…
Su X il ministro dei trasporti Matteo Salvini ha detto che la Lega sosterrà sempre gli agricoltori che protestano contro Bruxelles. Peccato che questi stiano bloccando le strade con i trattori, proprio come quelli che lui aveva definito in passato “eco-imbecilli”. Ma non dovrebbe difendere le strade e chi deve andare a lavorare?

di Jacopo Tona Jacopo Tona

In principio furono gli “eco-imbecilli”. Il ministro dei trasporti Matteo Salvini li chiamò così, quelli che occupavano le strade, bloccando il traffico. Fermare la circolazione dei veicoli, creare problemi a studenti e lavoratori, danneggiare il commercio e l’ambiente, è un atto criminale, disse, nemmeno troppo tempo fa, riferendosi alle proteste degli attivisti di Ultima Generazione. Era il mese di settembre del 2023 quando su X, il social di Elon Musk, il ministro scrisse che “gli eco-imbecilli” bloccavano viale Fulvio Testi a Milano, e che “questi idioti” danneggiavano lavoratori, studenti e ambiente, creando traffico e caos: “Portateli via di peso e accompagnateli dove è giusto che stiano: in galera”. Così, poi, a inizio novembre la Lega presenta davvero un progetto di legge in Parlamento, firmato dall’onomatopeico deputato Gianangelo Bof, con il quale si chiedeva un inasprimento delle pene per chi blocca il traffico, introducendo un climax ascendente di sanzioni ipoteticamente deterrenti: il reato penale, l’arresto in flagranza e il Daspo urbano. Una soluzione di buon senso, disse Bof, per chi si alza presto la mattina per andare a lavoro. Ma se il buon senso è ragionevole, non sempre ciò che è ragionevole è anche razionale. Così apriamo oggi i giornali, e scopriamo che anche in Italia, come già successo in Germania e in Francia, è scoppiata la rivolta dei trattori. Il Comitato degli Agricoltori Traditi, questo il nome dell’associazione, porta i propri ingombranti mezzi agricoli in strada, in segno di protesta contro i rincari delle materie prime, del gasolio, contro le tasse e gli oneri ambientali da rispettare, contro il Green Deal proposto dall’Unione Europea e contro la differenza tra il prezzo a cui vendono i loro prodotti e il prezzo a cui questi vengono rivenduti dagli intermediari e dalla Grande Distribuzione. Lo scontro tocca molti nervi scoperti del settore, e la protesta, anche se a passo d’uomo, divampa presto in tutta Italia: Frosinone, Latina, Torino, Pescara, Reggio Emilia e Noci (Puglia), Bologna (dove già tutti si devono muovere a passo di trattore, peraltro), Milano, Roma, Caserta, Napoli, Lucca, Verona.

Le proteste degli agricoltori arrivano in Italia
Le proteste degli agricoltori arrivano in Italia

Chi abita in una zona rurale, ma sarà capitato sicuramente anche a voi, può assicurarvi che trovarsi un trattore davanti mentre state andando a lavoro è già una gran seccatura. Bene, immaginate di averne centinaia davanti, come ritrovarsi nel mezzo di una massiccia sfilata di carnevale. In effetti, i titoli dei giornali, locali e nazionali, parlano degli effetti della protesta in termini di viabilità in tilt, inevitabili disagi alla circolazione, strade statali bloccate, traffico paralizzato e via dicendo. Bene, siamo sicuri a questo punto che il ministro dei trasporti intervenga, che Salvini si scagli contro i protestanti, magari coniando l’ennesimo neologismo, che ne so, tipo “agri-imbecilli”. Ci aspettiamo che il Capitano si erga a difensore del popolo che deve andare a lavorare e non ha tempo da perdere. Via, in galera, avanti. Così, in cerca di consolazione e rinforzo, andiamo sui profili social del ministro, dove in effetti vediamo campeggiare la foto di un possente e rivoltoso John Deere in marcia, sul quale sventola garrulo e fiero il tricolore, come se fosse un incrociatore Aurora davanti al Palazzo d’Inverno a San Pietroburgo. Ci affrettiamo a leggere la didascalia, sperando di trovare quello che cerchiamo. Ma, ahimè, non è sempre vero che chi cerca trova. Almeno, chi cerca non trova sempre ciò che vorrebbe. La delusione è in agguato, ed è cocente. Salvini parla di farina di grillo, di insetti e carne sintetica: “La Lega è e sarà sempre al fianco degli agricoltori italiani contro queste scelte folli che da Bruxelles danneggiano i prodotti, il lavoro e la salute del nostro Paese”. Questa sì che è una rivoluzione: il ministro dei trasporti che supporta gli agricoltori e caldeggia la loro decisione di bloccare le strade. Dispiace però per tutti quelli che stavano andando a lavorare, e trovando le strade occupate dai trattori saranno sicuramente arrivati in ritardo. Ora che il ministro dei trasporti li ha abbandonati, non è che scenderanno in strada anche loro?

Il tweet di Matteo Salvini
Il tweet di Matteo Salvini

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