Un boom di multe mai visto; ma la netta differenza tra Nord e Sud, quella sì, l’avevamo vista… Negli scorsi mesi l’Italia si è concentrata su una sorta di supereroe misterioso che la notte segava autovelox a tutto spiano, e il giorno dopo trionfava sui social. Lo chiamavamo, visto che ormai se ne sente parlare sempre meno, Fleximan. C’era chi lo acclamava, e chi lo tacciava di vandalismo; ma adesso una domanda sorge spontanea: aveva ragione lui? Già, e ha ragione Matteo Salvini quando dice gli autovelox vengono usati dai Comuni per far cassa? Una ricerca del quotidiano Il Sole 24 Ore potrebbe far pendere le opinioni dalla parte dalla loro parte. Nell’ultimo anno, secondo i dati del Siope (Sistema informativo sulle operazioni degli enti pubblici), gli automobilisti italiani hanno pagato 1,535 miliardi di euro in sanzioni comunali legate a infrazioni del codice della strada. Si tratta di un aumento del 6,4% rispetto al 2022, e addirittura del 23,7% rispetto al 2019; e mettendo da parte l’inflazione, che ha colpito anche l'ammontare delle sanzioni, rispetto all’anno pre Covid l’aumento è comunque del 6,9%. Dunque in Italia chi guida rischia di pagare caro, ma caro veramente, i propri spostamenti; ma dipende da dove si guida. In questi ultimi giorni si parla tanto di autonomia differenziata; ebbene, gli automobilisti di Nord e Sud (o meglio, chi li controlla o dovrebbe controllarli, perché è difficile sostenere che al Settentrione siano tutti più indisciplinati...) hanno anticipato il Governo…
La città più tartassata dalle multe? Firenze, dove nel 2023 i cittadini hanno pagato ben 198,6 euro a testa per sanzioni amministrative stradali. Un dato controcorrente. Infatti, le grandi città calano (Bologna, la città dei 30 all’ora, si trova all’undicesimo posto nella classifica delle città più multate), mentre a salire sono i piccoli Comuni con massimo 10 mila abitanti. Questi ultimi, rivela Il Sole 24 Ore, lo scorso anno hanno incassato 238,6 milioni di euro, +50% circa in quattro anni. E più le dimensioni del Comune diminuiscono, più sale il numero delle multe erogate. Ma poi, le multe si devono pagare, oppure no? Beh, una risposta affermativa (coerente con la legge) non rispecchierebbe parte dello Stivale. Infatti, l’altro grande dato di questo studio, riguarda la differenza tra nord e sud. Il quotidiano economico-finanziario parla di “geografia delle multe”, e rivela che questa “è decisamente concentrata a Nord dove si paga l’84,3% dei verbali; solo il 15,7% è fra Sud e Isole, dove però abita il 34,5% degli italiani”. Altro dato, sempre del Sole: “Nel Mezzogiorno la media oscilla fra i 10,3 euro pro capite delle isole e i 13 euro del sud continentale, cioè circa tre volte sotto i livelli del Centro Nord”. Una distinzione netta, e soprattutto effettiva; slegata, dunque, dai classici luoghi comuni. Dati che scatenano Pietro Senaldi su Libero: “La legge è una, ma le Italie delle quattro ruote sono due. La prima è quella tartassata da amministratori sadici, che chiudono le strade alle autovetture dall’oggi al domani senza validi motivi, gabellano chi si azzarda a entrare nel centro della propria città, rendono impossibile il parcheggio con strisce dalle varie tinte che fanno delle vie cittadine una gabbia multicolor, impongono limiti di velocità che nevrotizzano anche il guidatore più compassato. Questa Italia, che ha scatenato una guerra ideologica tra automobilisti e ciclisti, permettendo ai secondi ogni infrazione e mettendo i primi in una condizione di sudditanza rispetto alle due ruote a pedale, sta al Nord e al Centro. La seconda è una terra senza legge, dove le automobili sono libere di correre come cavalli allo stato brado e, malgrado il clima più clemente, le biciclette sono una rarità pericolosa, visto che non è garantito il rispetto del codice della strada. Naturalmente non è giusto trasformare le multe in un bancomat, come hanno fatto molti Comuni settentrionali, specie quelli di piccole dimensioni, che con gli autovelox massacrano gli automobilisti di passaggio. Però i sindaci di De Luca, che battono a soldi chiedendo 6 miliardi di stanziamenti per il patto di coesione senza però - come invece hanno fatto gli amministratori centro-settentrionali - discutere con il governo su come impiegarli e stabilire i tempi in cui farlo, potrebbero chiedere alla polizia locale di smetterla di voltarsi dall’altra parte quando qualcuno sfreccia contromano, e agli uffici comunali di riscuotere forzosamente le contravvenzioni non pagate”.
E ci sono anche delle differenze nelle effettive riscossioni, come sottolinea Claudia Osmetti (sempre su Libero): “Se a Palermo l’ufficio Riscossioni del Comune riesce a farsi pagare a malapena il 12,2% delle multe attestate a bilancio (percentuale che sale al 21% se si mettono sul piatto pure gli arretrati), i colleghi dello stesso dipartimento di Bologna fanno almeno cinque volte meglio, ossia riescono a incamerare pagamenti per il 63,7% dei verbali notificati. Non è poco”.