L’intuizione di Alberto Nagel su Banca Generali convince anche i potenziali concorrenti. Pochi giorni fa l’amministratore delegato ha annunciato un’offerta di pubblico scambio su Banca Generali, l’istituto di credito del leone triestino del quale Piazzetta Cuccia detiene il 13 per cento. Una mossa inattesa, secondo alcuni fatta per difendere Mediobanca dall’assalto di Monte dei Paschi (Mps) e del duo di investitori Caltagirone-Delfin, che in realtà ha provocato un’ulteriore scossa in un risiko bancario che promette grandi trasformazioni. Le acquisizioni annunciate negli ultimi mesi sono almeno cinque e vedono coinvolte, tra gli altri, grandi soggetti come Unicredit, Generali, Banco Bpm e Crèdit Agricole. Nagel è emerso come il banchiere del momento, capace di le cose a vantaggio degli interessi di Mediobanca: con Banca Generali Piazzetta Cuccia fa una scelta strategica, gettando le basi per costruire un soggetto leader nella gestione dei grandi patrimoni – il cosiddetto wealth management – con 210 miliardi di euro in gestione “secondo solo a Fideuram e davanti a Fineco e Banca Mediolanum”, secondo Wall Street Italia.

L’ultimo plauso a Nagel è arrivato da Massimo Doris, ad di Banca Mediolanum, che ha parlato di “una bella operazione per Piazzetta Cuccia” nel corso della convention del banco a Torino. Ciò che succede a Mediobanca tocca l’istituto di Doris molto da vicino per almeno due ragioni. La prima è che Mediolanum detiene il 3,49 per cento di Mediobanca tramite due entità separate: “Discuteremo di come votare, così come decideremo anche se accettare l’ops di Mps: faremo consigli di amministrazione ad hoc prima dell’assemblea dei soci – prevista il 16 giugno ndr”, ha aggiunto Doris. L’altro punto riguarda la sfida di mercato, dal momento che la creazione di un soggetto forte nel wealth management creerebbe un solido concorrente per Banca Mediolanum: “Pensiamo di rimanere soci anche se nascerà un concorrente importante”, ha aggiunto Doris. Nel frattempo, il viaggio a Roma di Nagel per illustrare il suo piano di integrazione la banca del leone è stato accolto molto tiepidamente: “Gelo”, azzarda La Verità. “Nessun appuntamento ai vertici: non il ministro Giancarlo Giorgetti e nemmeno il sottosegretario Giovanbattista Fazzolari che dirige il traffico all’incrocio fra politica ed economia. Unico appuntamento quello con Gaetano Caputi, capo di gabinetto di Giorgia Meloni. Un incontro di pura cortesia in attesa del primo vero appuntamento del risiko”. Domani, intanto, il consiglio di amministrazione di Generali esaminerà per la prima volta l’ops di Mediobanca, secondo quanto confermato direttamente dal presidente Sironi. Sarà il primo passo verso un’operazione a cui guarda tutto il settore bancario italiano.
