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Risiko bancario, scontro tra Nagel (Mediobanca) e Lovaglio (Mps) sulla scalata di Monte dei Paschi che “ha rischi altissimi”. E i conti delle banche (UniCredit, Intesa Sanpaolo, Banco Bpm, Bper, Banca Generali e non solo) volano…

  • di Matteo Suanno Matteo Suanno

12 maggio 2025

Risiko bancario, scontro tra Nagel (Mediobanca) e Lovaglio (Mps) sulla scalata di Monte dei Paschi che “ha rischi altissimi”. E i conti delle banche (UniCredit, Intesa Sanpaolo, Banco Bpm, Bper, Banca Generali e non solo) volano…
Per l’amministratore delegato di Mediobanca Alberto Nagel l’ops di Monte Dei Paschi (Mps) “ha rischi altissimi”, segno che Siena dovrebbe puntare all’acquisizione altri soggetti. Non è d’accordo Luigi Lovaglio (Mps), secondo il quale l’ops di Piazzetta Cuccia su Generali non esclude la scalata tentata dal banco toscano. È così che la presentazione delle performance economiche davanti agli analisti diventa l’occasione per dare una scossa al risiko bancario, durante un momento di attesa nel quale i conti degli istituti bancari fanno registrare ottimi risultati…

di Matteo Suanno Matteo Suanno

La partita del risiko bancario è pur sempre una sfida tutta italiana nella quale provocazioni, dimostrazioni di forza e sfottò più o meno velati – parliamo comunque di bocconiani – trovano spazio. Nelle scorse ore sia Mediobanca che Monte dei Paschi di Siena (Mps) hanno presentato i risultati delle rispettive performance economiche che, complessivamente, premiano l’intero circuito bancario italiano. Insieme a loro anche Intesa Sanpaolo, mentre Unicredit è attesa allo stesso appuntamento lunedì 12 maggio. Ovviamente, oltre all’andamento economico degli istituti, l’argomento che ha tenuto banco è stato quello delle numerose acquisizioni annunciate nelle scorse settimane, che potrebbero consegnarci un panorama creditizio italiano completamente trasformato da qui ai prossimi mesi.

nagel mediobanca orcel unicredit generali
Alberto Nagel (Mediobanca) e Andrea Orcel (Unicredit) Illustrazione IA

A stuzzicarsi sono stati sicuramente l’ad di Mediobanca Alberto Nagel e Luigi Lovaglio, suo omologo in Mps. Piazzetta Cuccia ha presentato i conti dei primi nove mesi dell’esercizio 2024-2025, chiusi con 2,77 miliardi di ricavi e 993,2 milioni di utile, entrambi in rialzo del 5 per cento. Sui conti ha pesato, ancora una volta, il bilancio della divisione assicurativa di Mediobanca, in cui la quota in Generali continua ha generato un utile di 350 milioni di euro. La partecipazione nel leone triestino è la moneta d scambio con cui Nagel vorrebbe acquistare Banca Generali, sulla quale ha lanciato un’offerta pubblica di scambio (ops) da 6,3 miliardi di euro. Incalzato dagli analisti, l’ad del banco milanese ha ribadito come l’operazione “può generare molto valore, mentre l’altra – l’ops di Mps proprio su Mediobanca ndr – ha rischi altissimi”. Nagel è dunque tornato a pungolare Siena, dalla cui offerta si era difeso annunciando la scalata a Trieste solo qualche settimana fa: “Avendo qualche esperienza nell’M&A bancario, ritengo che le operazioni che generano valore siano quelle tra pari, nel senso all’interno della stessa categoria bancaria, perché ci sono sinergie evidenti e affinità strutturali. Le migliori operazioni per Mps sono con altre banche commerciali”, ha continuato Nagel, citato dal Giornale. Una posizione che, chiaramente, non è passata inosservata tra i vertici di Mps. L’ ad Lovaglio ha mantenuto posizioni più morbide riguardo a Piazzetta Cuccia, confermando davanti agli analisti che “l’offerta di Mediobanca su Banca Generali non rappresenta un’alternativa al nostro progetto, che invece è molto più trasformativo e non è un gioco di potere”. Anche i conti di Mps sono in crescita, con il trimestrale che ha fatto registrare un + 24,2 per cento nell’utile netto rispetto al 2024, pari a 413 milioni di euro.

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Spostandosi in Piazza Gae Aulenti, il consiglio di amministrazione convocato per affrontare l’esame dei conti potrebbe, in realtà, consegnare qualche indicazione importante sul destino dell’ops a Banco Bpm, che attende inquieta. Secondo quanto riportato da Reuters, alcuni consiglieri di amministrazione avrebbero chiesto a Orcel quale strada intende seguire dopo le prescrizioni del Golden Power su Banco Bpm: Notizia smentita in serata – scrive il Giornale – da una nota del presidente di Unicredit Pier Carlo Padoan, che parla di “notizie infondate poiché il Consiglio di amministrazione riceve regolarmente e in modo esaustivo aggiornamenti sugli argomenti di interesse per Unicredit”. A vacillare per la banca milanese non è però soltanto l’ops su Piazza Meda, ma anche l’interesse tedesco per Commerzbank. Su questo fronte continua l’opposizione del Bundestag e, in particolare, del ministro delle Finanze Lars Klingbeil, che ha parlato di un “comportamento ostile inaccettabile” da parte di Unicredit. Nel complesso scenario del risiko, intanto, i conti delle banche volano: Intesa Sanpaolo ha chiuso il bilancio dei primi tre mesi dell’anno con un utile netto di 2,615 miliardi di euro: il miglior trimestre della sua storia. Banco Bpm ha registrato 511 milioni di utile netto, miglior risultato trimestrale di sempre. Bper è arrivata a 443 milioni di utile netto, miglior risultato trimestrale della sua storia. Banca Generali – 110 milioni – e Banca Ifis –47 – hanno superato le stime degli analisti.

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