Mentre i grandi gruppi, presi dal risiko bancario, spingono verso la standardizzazione chiudendo filiali e sostituendo il consulente con algoritmi, nel cuore bollente della finanza italiana cresce uno spazio per chi sceglie una via diversa: restare vicino alle persone, ai territori, alle imprese locali. Non per sentimentalismo, ma per strategia. Numerose banche locali hanno scelto di investire proprio dove gli altri si ritirano. È il caso della Banca del Territorio Lombardo, nata nel 2016 dall’aggregazione di casse rurali bresciane, oggi presente con oltre sessanta filiali tra le province di Brescia e Milano, con l’obiettivo di “favorire i soci e le comunità locali” e promuovere lo sviluppo regionale. Lo dimostrano i dati: tra il 2013 e il 2022, le BCC in Italia hanno aumentato la quota di sportelli dal 14% al 19,6%, consolidando riserve e finanziamenti verso microimprese e famiglie e rafforzando i legami sul territorio.

In Trentino, ad esempio, la Cassa Rurale Vallagarina ha usato il proprio ruolo storico – nata 125 anni fa – per rilanciare la missione di sostegno alla comunità: “La relazione con il territorio… favorisce lo sviluppo e mitiga le disuguaglianze”, spiegano i suoi vertici. Anche al Sud, con la Banca Popolare Pugliese, il modello mutualistico ha funzionato: aggregazioni locali, trasparenza, continuità nel radicamento territoriale. Non mancano esempi di strategie corporate locali: il Gruppo Cassa Centrale delle BCC ha pianificato tra il 2023 e il 2025 un programma d’investimenti di oltre 670 milioni di euro, focalizzato su innovazione, crescita e prossimità. Le stesse BCC hanno erogato più di 313 milioni di euro per 1.580 iniziative di Pmi, integrando criteri Esg nei processi decisionali.

Infine, il caso di Banco Azzoaglio – istituto privato piemontese fondato a Ceva nel 1879 e oggi guidato dalla quarta generazione – dimostra che questo approccio non è una nicchia romantica, ma una leva competitiva. Nel 2022 l’utile netto ha superato i 14 milioni di euro, con un Total Capital Ratio superiore al 17%, ben oltre i requisiti richiesti. A febbraio 2025 ha partecipato a un finanziamento di 15 milioni per il Gruppo Berti, insieme a Sace, a supporto di un piano di near-shoring e reshoring dell’azienda veneta. Le banche locali si trovano oggi a confrontarsi con un mercato sempre più complesso e competitivo. La loro forza risiede nella capacità di mantenere un rapporto diretto con clienti e territori, un elemento che, nel delirio bancario, può fare la differenza in un momento di grandi cambiamenti.