Roberto Parodi è solo uno degli influencer che parteciperanno ad Atreju, la festa di Gioventù nazionale che inizia a Roma, e parlerà di decarbonizzazione, anzi, della “via italiana alla decarbonizzazione”. Non è niente di nuovo, se si pensa che Il Parods è da anni un critico delle auto elettriche e delle scadenze europee, ma non per questo nega il cambiamento climatico. Da tempo sostiene soluzioni green alternative, dagli alberi da piantare ai lati delle superstrade fino all’innovazione che sfrutta il potere taumaturgico dell’idrogeno. È proprio l’elettrico che non gli piace. Lento a ricaricarsi, costoso, una tecnologia secondo alcuni già vecchia e che rimbalza il problema inquinamento alla prima fase della produzione e all’estrazione di terre rare utili per le batterie. Simbolo della sua crociata è Tesla, il colosso delle bev di Elon Musk, nuovo titano della destra internazionale, da Trump a Giorgia Meloni e, notizia degli ultimi giorni, ora anche possibile donatore di Nigel Farage (Uk). Per questo la domanda da farsi è: che c’entra Parodi con i meloniani adoratori del re dell’Impero dell’elettrico d’Occidente?
Parodi è un Roberto Vannacci con lo stile dei conservatori italiani, mentre il generale risponde più a un’estetica da homo salvinianus. Veste bene e ha l’atteggiamento da milanese imbruttito che serve a Fratelli d’Italia: politicamente scorretto, piace già alla destra, i reel sono il suo Il mondo al contrario (nonostante di libri ne abbia scritti molti e mai autoprodotti). In quel “già” c’è molto di quello che ci interessa: “già” vuol dire “certezza”, “sicurezza”, successo assicurato. Un po’ come fu per Salvini prendere su Vannacci, almeno nei primi mesi. Non che Fratelli d’Italia, stabile nei sondaggi e al governo, abbia bisogno di aumentare i propri consensi. Semplicemente a Fratelli d’Italia serve qualcuno che non venga visto con scetticismo dall’elettorato. Ma per quale motivo?
L’istituzionalizzazione dei complottisti e dei negazionisti passa da una ristrutturazione delle proprie idee su svariati temi. Ora che Giorgia Meloni è al governo non può negare, per esempio, il cambiamento climatico. Per questo ha bisogno dei Parodi, di chi, cioè, sa criticare le follie green senza sostenere che l’ambiente se la stia passando alla grande. Parodi è il “greenwashing” del governo e di Fratelli d’Italia, un modo per dire: anche noi siamo contro il cambiamento climatico, non lo neghiamo più, ma non siamo dei catastrofisti. La via italiana alla decarbonazione non è altro che la via alla decarbonizzazione di Fratelli d’Italia. In tempi di pace non servono eroi, ma intellettuali di corte. In loro assenza, il primo partito d’Italia ingaggia i capipopolo: non solo Parodi, ma anche Simone Cicalone, quello di Scuola di botte, delle ronde a Roma o a Milano con le telecamere.