Roberto Parodi, scrittore e appassionato di motori e alfiere del Naftone, non ama molto le auto di oggi, anzi. In un video su Instagram, ha sfogato tutto il suo malcontento verso l’elettronica invadente che, nelle vetture moderne, sembra aver preso il sopravvento a discapito di praticità, semplicità e, ironicamente, sicurezza. Con il suo stile diretto e ironico, ha passato in rassegna tutte quelle “diavolerie” che, a suo dire, più che aiutare, complicano la vita.
Chiave elettronica, freno a mano e altri deliri
Ammettiamo che avete comprato una macchina nuova perché il sindaco vi ha costretto a vendere la vostra Euro 6 che l’anno prossimo non può più entrare nell’area B. Vabbè, ci fate un giro e sembra di essere su un’astronave impazzita: campanelli, vibrazioni, il delirio dell’elettronica che non serve a un cazzo,” esordisce Parodi. La sua prima vittima? La chiave elettronica: “Grossa, ingombrante, con la batteria. Non si capisce che problema avesse la chiave normale: la inserivi, giravi, si accendeva la macchina. Adesso no, ti tocca ‘sta minchiata delicata. La perdi in un attimo, e se la bagni? Mistero.” Poi arriva il turno del freno a mano elettronico: “Qual era il problema di quello meccanico? Era intuitivo, una leva: frenato, non frenato. Invece no, è un pulsante. Se non lo premi come vuole lui, non si attiva. E se si scarica la batteria con la macchina frenata, che minchia fai?” Gli “aiuti alla guida” che confondono più che aiutare. Non manca una stoccata contro i cosiddetti sistemi di assistenza alla guida, come il mantenimento di corsia. “Ti dà uno scrollone ogni volta che ti avvicini a qualsiasi linea disegnata per terra. Una volta avevano fatto dei lavori e la macchina voleva farmi entrare in un McDonald's.” E il controllo di distanza? Parodi non si trattiene: “Se ti avvicini troppo a quello davanti, la macchina impazzisce: campanelli, vibrazioni, abbassa la radio, luci rosse... Ma che cazzo vuoi? Siamo in coda al McDonald's di prima, che non volevo neanche io!”
Start and stop: il green che ti costa caro
Altro bersaglio del suo sfogo è il sistema start and stop: “Come se al pianeta servissero quei 30 secondi in cui ti si spegne il motore. Che poi, girando a 500 giri da fermo, consumava zero. E invece si riaccende cento volte al giorno: la batteria e il motorino di avviamento ti salutano il green, quando poi li devi cambiare.”
L’elettronica abbassa l’attenzione
Il colpo di grazia arriva con una riflessione sulle conseguenze di tanta tecnologia: “Queste robe abbassano l’attenzione del guidatore, che sa che c’è qualche software, qualche diavoleria che sta attenta per lui. E intanto hanno tolto l’unico dispositivo che serviva davvero: il paraurti, cazzo.”