Non so se ve ne siete accorti, ma a Milano da diversi mesi, se non anni, sta emergendo una situazione che sta sfuggendo di mano a chi dovrebbe amministrarla. Fino a qualche tempo fa si parlava di baby gang della stazione centrale, ora la Gintoneria con giri di droga e di prostituzione, ma in mezzo ci sono cose ben più inquietanti: il caso dossieraggi con la morte sospetta di chi si occupava di creare questi dossier nell'agenzia Equalize, tra spie, aziende partecipate dallo Stato, raccolta materiali e hackeraggi nei confronti di imprenditori e politici; poi il caso ultras, le connivenze con la 'ndrangheta, la Milano bene e la Milano male che si trovavano per esempio nella gestione dei parcheggi dove soggetti istituzionali si confrontavano con soggetti criminali. Poi c'è il caso Salva Milano con assessori che si dimettono, politici indagati per corruzione. E ora, da pochi giorni, sono usciti questi qui dell'articolo 52, l'articolo che richiama alla legittima difesa, che hanno creato una pagina Instagram e una pagina Telegram con l'obiettivo di proteggere e liberare la città dai Maranza. Robe da guerra civile.

Ora, sta storia delle ronde a me l'hanno raccontata già molti mesi fa: che a Milano ci sono delle ronde in accordo - questo è quello che mi hanno raccontato - con le forze dell'ordine, ronde addirittura autorizzate ad andare in giro a beccare le baby gang (e l'ho pure scritto in uno dei primi articoli che ho fatto sull'inchiesta ultras). Insomma, la situazione Milano sta sfuggendo troppo di mano tra delivery che fanno le consegne di droga, sciabolate di champagne finite a schifo, spioni, palazzinari, politici discutibili e un modello sociale, coca figa e fatturato, che ha fatto un po' il suo tempo. Vi ricordo che Milano è la città dove è stata fatta una legge fuffa che vieta di fumare per strada. Ci sono state polemiche, dibattiti televisivi, sui giornali, ma la realtà è che la gente continua a fumare come se nulla fosse, senza nessun controllo. Questa è la politica del marketing di una Milano sempre più esibizionista e, ahimè, volgare in una città che ha fatto dello stile il suo punto di forza. Sì, caro sindaco Sala, si faccia una bella autocritica e dica: "Ok, ho fallito, sto fallendo" e prenda seriamente in considerazione le dimissioni.
