Nessuno si è stupito davvero quando hanno arrestato Davide Lacerenza e Stefania Nobile. Lo sapevano anche i cavalli che alla Gintoneria si nitriva come se non ci fosse un domani, tanto che le indagini avrebbero anche potuto benissimo svolgersi su Google Maps, guardando le recensioni. Nulla di probatorio, ma come dire: tante opinioni messe insieme danno già una mezza pista di verità. Spesso i commenti sui locali sono contrastanti, ma nel caso del locale di Lacerenza sia le recensioni negative che quelle positive erano d'accordo su una cosa, quasi all'unanimità: che lì dentro si pippava e che era pieno zeppo di escort. E di cavalli, ovviamente, roba che nemmeno all'ippodromo. E no, non sono le solite recensioni fuffa che escono fuori in seguito alle notizie di cronaca, alcune di queste risalgono ad anni fa. A dimostrazione che il Gin forse era un po' troppo tonico da un pezzo. Abbiamo raccolto le più belle, quelle che vale veramente la pena di leggere. Senza fare moralismi o giustizialismo: una selezione ragionata, senza seguire un ordine cronologico.


La prima è lapidaria, quasi un manifesto. Risale al 2023: “La bamba era buona”, ed è un piacere leggerla in controcanto con questa, più dettagliata, di fine febbraio 2025. Poco prima del blitz alla Gintoneria e dell'arresto di Lacerenza, Nobile e gli altri. “Eravamo in 4. Stavamo spendendo più o meno 80€ a testa e ci è venuta fame. Chiediamo info ai camerieri ma difficilmente parlano e capiscono l'italiano. In ogni caso ci hanno detto che in Gintoneria non si mangia. Arriviamo all' ambiente: chi ti deve servire comunica a gesti, molti dei presenti usavano cocaina e senza apparente motivo bestemmiavano fuori e dentro al locale divertendosi molto. Per me questo non è lusso, è trash venduto a caro prezzo”. Una riflessione finale sul concetto di lusso, che forse si può applicare a tutto ciò che oggi viene spacciato per tale, dalle pizze di Briatore alle cotolette dorate di Salt Bae. Ma non addentriamoci nella speculazione: lasciamola fare a chi ha passato serate in Ginto, come quest'altro utente che pensava di passare una serata romantica, sempre a fine febbraio. “Tralasciando i prezzi che non mi permetto di commentare perché non conosco i prodotti in questione che potrebbero essere costosi, commento però il gin tonic da 30€ (prezzo minimo), il più mediocre che si possa immaginare. La mia ragazza l'ha lasciato per intero. Da vedere se quello nel bicchiere era lo stesso gin venduto sulla carta. Oltre questo non puoi fare il raffinato e servirci 0.50ct di Doritos insieme ai drink, 4 pouf su cui sedersi senza schienale e un buttafuori con sguardo incagnito pronto a strapparti le braccia. Vado al bagno e trovo la bilancia con il piatto in vetro per pippare ma neanche un po' di carta per asciugarsi le mani, un minimo di decenza. Non c'è niente di lussuoso o di classe, davvero di basso livello. Perfetto per spennare i polli. Mi sono scusato con la mia fidanzata per averla portata in questo tugurio, Davide mi spiace ma sei simpatico solo sui social. Mai più”. Un pizzico di umana, o equina comprensione per Lacerenza, anche se il bilancino con tanto di piatto di vetro in bagno si poteva evitare. D'altronde un altro utente parlava di “ambiente libidinoso”, riecheggiando gli anni Ottanta di Jerry Calà. Ma andiamo avanti.

Ottobre 2024. Un cliente abituale ha qualcosa da recriminare a Lacerenza: questa non gliela doveva fare. “Andavo da Davide 2 volte a settimana... Mi trovavo bene... Cocktail particolari e cibo anche. Peccato che una sera Davide ebbe la brillante idea di offrire da bere a 2 ucraine per mandarle da me a farsi offrire una bottiglia di champagne. Pensavo fossi più intelligente e in grado di capire con chi poter fare certe cose”. Cavallo sì, ma fino a un certo punto, sembra dire l'avventore. Le escort ucraine non le accetto, che diavolo! Sarà stato filoputiniano o antiputtaniano? Non si sa, ma sempre nello stesso periodo compare anche un'altra recensione del tipo non sei più quello di prima: “Davide veniva spesso a Reggio Emilia e organizzava eventi col Palapa, lo conosco da anni, ma è cambiato lui com'è cambiata la Gintoneria che è diventata un ritrovo di cocainomani e escort… Pessimo davvero”. Poi c'è anche chi è finito alla Gintoneria senza averne mai sentito parlare prima, come il cliente di questa recensione che risale circa a luglio 2024: “Portato da amici per caso. Serata imbarazzante. Locale pieno di escort. Il gestore - Lacerenza - che gridava invasato e filmava tutto e tutti in evidente stato confusionale e alterato. Bagno piccolo e indecente. Insomma una piccola Corte dei Miracoli. Peccato perchè la lista degli Champagne era interessante”. Apprezziamo il riferimento letterario alle Corti dei Miracoli, i quartieri secenteschi dove soggiornavano ladri e pezzenti, e passiamo a marzo 2024: “Servizio pessimo! Mi accolgono dicendomi che non servono birra o spritz… Neanche un buona sera! Cosa posso immaginare! Evidenzio che bevo solo champagne! Mi portano un calice con 2 patatine e olive e 4 tartine MISERIA! Dopo neanche 5 minuti che sono seduta mi chiedono il conto! VERGOGNOSO! Mentre sono seduta,e faccio aperitivo, il personale lungo strada, essendo seduta fuori , oltre che a divertirsi a BESTEMMIARE chissà x qual motivo, acquista sigarette da un indiano x strada!”. Il finale è poetico, sembra quasi una canzone di Battiato, ma alla signora non è piaciuto il servizio. Anche se questa, tra tutte, è forse la recensione meno incriminante.

Fine febbraio 2025: “Costi alti, qualità dubbia, clientela spesso imbarazzante. Da evitare…”, consiglio utile, soprattutto per non finire in manette. Poi tornano le escort, già a marzo 2024, e un paragone con Montecarlo: “Da evitare. Un gin pessimo annacquato nel ghiaccio a 30€ è un vero furto, non siamo a Montecarlo. Servizio al tavolo approssimativo e poco cortese. Locale vetusto, sporco e con arredamento kitsch. Moquette lurida, tavoli appiccicosi e sedie che cadono a pezzi, bottiglie impolverate. Insomma una vera bettola. La zona già non è il massimo e si sà... Clientela pessima (alcuni rom amici del proprietario e diverse escort al lavoro). E dulcis in fundo in un tavolo privato vedo anche le note truffatrici Wanna Marchi e figlia, che mi sembra di capire siano socie del locale . Insomma a MAI più... Adiosss!!!”. Poi, sempre nello stesso periodo, arriva lo sborone che rovescia la logica anti-poveri contro lo stesso Lacerenza, dandogli a sua volta del poveraccio e scrivendo una recensione da vero ganassa. “Se a Milano pensate che questo sia lusso ragazzi siete davvero dei poveretti IO bevo solo champagne e fortunatamente non ho nessun problema di soldi quindi posso fare un paragone con altre realtà e questa dire che fa ridere è un eufemismo sono andato con la mia compagna e vedendoci il buttafuori ci ha fatto subito accomodare al tavolo trattamento che non è spettato ad altri clienti magari meno vistosi ma che cmq meritano un trattamento uguale a tutti cosa schifosa prezzi anche se non mi interessa personalmente altissimi neanche a Dubai o Montecarlo bottiglie e vi dico io sicuramente almeno la metà rittappate, personale indignitoso per il costo dei prodotti, non preparato e maleducato per la gente che lo frequenta, che dire, solo cafoni ragazzini con i soldi di papà che vogliono fare la storia e escort in più gira molta (be avete capito) manca poco la tirano sul tavolo tra urla e persone che ti riprendono facendo i pagliacci. Scappate da questi posti da POVERI, fidatevi di uno che se ne puo comprare 50 di gintonerie”. Ci fideremo, anche se essere ricchi non vuol dire calpestare la grammatica in questa maniera. E se per le recensioni, signora Ministra, aggiungessimo un controllo grammaticale tale da cancellare quelle scritte male? Ma troviamo il numero di questo cliente, che Cruciani lo inviterebbe di sicuro alla Zanzara. Ancora un anno fa: “Prezzi elevati e non giustificati vista la scarsa qualità offerta , gin meno caro 25 euro annacquato , da evitare! Senza contare che il cameriere di mezza età sta sempre con il telefono a riprendere il tutto con frasi senza senso e urla contro i poveri camerieri di colore!”. Una punta di razzismo, che in un locale di cavalli di razza non guasta mai. Poi un malcapitato, siamo nel lontano 2023: “Tutti i miei amici spingevano per andare in Ginto… mi sono convinto e siamo arrivati li per le 11:30… locale semivuoto, i buttafuori ci dicono che per sederci avremmo dovuto prendere per forza dello champagne perché altrimenti non ci sarebbe stato posto. Accettiamo e ci fanno entrare. Tavoli appiccicosi, locale minuscolo, moquette macchiatissima e quei pochi clienti che c’erano sembravano allucinati… urlavano e facevano versi. Ordiniamo due bottiglie di champagne, ce le hanno portate senza ghiaccio e senza tappo, appoggiandole li e senza farcele prima assaggiare. Era veramente imbevibile, temperatura sbagliata ed era sgasatissimo, con un lieve retrogusto di tappo”. Già che ci sei, cambia amicizie però. Comunque la moquette di Lacerenza deve fare proprio schifo, non è il primo a notarlo.

E qui arriva il momento Pechino Express, avete presente la prova in cui i concorrenti devono mangiare cibi assurdi? Sempre nel 2023: “Partiamo dal presupposto che se un locale pubblica come orario di apertura le 18 non può aprire alle 19! Ma poco male rispetto al resto. Quando decidi di investire tra i 25 e i 50 euro per un gin tonic le aspettative sono piuttosto alte. Così ci rechiamo in due per questa super esperienza. All'arrivo mi viene chiesto se conosco già il locale, rispondo di no, e uno dei ragazzi me lo illustra così: serviamo gin e champagne. Sinceramente mi aspettavo qualche parola in più. Decidiamo di sederci fuori su degli sgabelli alti di dubbia comodità e pulizia, ma decisamente più dignitosi rispetto agli altri in finta pelle consumata. La seconda domanda è stata: volete dei consigli? Nulla da dire riguardo la giovane età di chi domanda, ma sinceramente non ho immaginato una grande esperienza in fatto di ristorazione. Conoscendo bene l'argomento declino l'invito. Fatta la scelta dei gin tra una decina al massimo (se ti chiami gintoneria magari un po' più di assortimento non dispiace) chiedo con che tonica vengono serviti e inorridisco all'idea di dover bere a quel prezzo una Schweppes che mi vogliono addirittura portare già nel bicchiere. Chiedo di riceverla separatamente e così è. Con molto garbo ricevo il mio drink e... sorpresa! A sguazzare nel mio gin uno scarafaggio morto! Non nego di aver pensato per un attimo alla similitudine con la larva del mezcal, ma un nano secondo dopo capisco da solo che non può essere. Colui che voleva darmi consigli alla vista di tale orrore se la cava con un "oh mio dio, scusami tanto". E ricevo un secondo gin senza carne all'interno”. Ma il 2023 è un anno d'oro per le recensioni alla Gintoneria, e arriva anche una semicitazione animalier da Thoiry di Achille Lauro, quando ancora era nel suo prime da sambatrapper e non ancora un emulo di Vasco Venditti e Antonello Rossi: “Più che un bar mi sembra uno zoo, tra funzioni psicofisiche alterate e donne sole in cerca di compagnia dietro compenso, un sottopassaggio dietro a una stazione è più pulito. Sconsiglio di mangiare e bere qui, pena qualche tipo di malattia incurabile (tra l’altro servono pesce o uova, poco rischioso no?). Prezzi folli, 900 euro per una bottiglia che fin al Just Cavalli paghi meno della metà”. Ancora Cavalli, ma questa volta della concorrenza. Altro cliente, stesso anno: “Esperienza molto al di là della delinquenza, locale piccolo, sporco, con una cozzaglia di oggetti trash, tavoli appiccicosi. A gestire il circo un anziano ubriaco con telefono in mano a filmare escort e ragazzini che “sciabolano” champagne sicuramente ritappato, disgustoso. Un posto simile è assurdo che sia ancora aperto”. Se era assurdo nel 2023, ci sono voluti altri due anni, figurati. Dello stesso parere un altro cliente, nello stesso periodo: “Non riesco a capire come possa essere aperto un locale del genere, condizioni igienico/sanitarie pari a zero (dove sono i nas?), prezzi fuori da ogni logica, proprietario che continua ad urlare e filmare tutti col cellulare fregandosene della privacy, per non parlare delle ragazze che frequentano il posto di sicuro saranno escort... In più gira anche qualche strana sostanza... Statene alla larga…”. Eccallà: escort, sostanze, e via con l'ennesimo cliente che conferma: “Uno dei peggiori locali di Milano, vogliono sembrare un locale di lusso ma è frequentato solo da ubriaconi, presunte escort e ragazzini da spennare attratti dai social network. Per non parlare del via vai che c'è nei bagni... Che ci sia qualche sostanza di troppo che gira?”. Un altro se la prende coi clienti stessi: “Locale per cerebrolesi! Di una tristezza con qualche escort che gira,buttafuori scandalosi,il proprietario 70 anni che vuole fare il galletto!”. Idem questo: “Il locale per eccellenza per pregiudicati, escort e minorati mentali”. Può bastare? Lasciamo spazio alle recensioni positive? Questa, per esempio, marzo 2024: “Posto TOP non mi divertivo così dai tempi dell'Hollywood. Ottima qualità di cavalle e alcool . Un Crystal al giorno toglie gli sbirri di torno”. Perfetta, tanto da avere perfino una risposta dal propietario, si presume Lacerenza: “grazie **** ormai la movida è ovunque ma il buon bere si sta estinguendo, ti aspetto in Gintoneria per una bella bottiglia assieme e festeggiare la notte... adossssss”. E, visto che siamo in chiusura, può partire la sfilata dei cavalli. “Serata del mio compleanno. Piacevolmente stupiti dalla rapida accoglienza e dalla disponibilità e simpatia del personale. Prezzi discutibili ma si paga per lo show piuttosto che per la qualità comunque elevata. Comunque Davide Cavallo Pesantissimo”. 3 anni fa: “Cavallo rigido”. Sempre 3 anni fa: “Cavalli pesanti”. 4 anni fa: “SPINGERE CAVALLI”. Dell'ippodromo è tutto.



