Quella di Sean Combs aka Puff Daddy aka Diddy è una vicenda sempre più intricata. Il mondo della musica sta tremando e il MeToo dell’industria discografica americana sembra essere sempre più concreto. Le celebrità che per anni sono state vicine al produttore cominciano a prenderne le distanze. In questi giorni è persino comparsa una lista di personaggi, del mondo dello spettacolo e non, che avrebbero partecipato alla festa per il suo cinquantesimo compleanno. Tra questi ci sarebbe anche Kanye West, non presente nella lista, che però si vedrebbe chiaramente in un video insieme a Kobe Bryant. Insomma, una vicenda sempre più complicata con tantissimi retroscena, alcuni probabilmente ancora da scoprire. TMZ, che ha sempre seguito i casi legati a Puff Daddy, ha pubblicato il documentario “The Downfall of Diddy: The indictment”. Ecco quali sono i momenti più salienti della storia di Puff Daddy, riportati da PageSix.
I mille flaconi di olio per bambini e lubrificanti: la spiegazione dell’avvocato
Marc Agnifilo, avvocato di Sean Combs, ha spiegato perché i federali hanno trovato un migliaio di bottiglie di olio lubrificante per bambini nella casa del produttore a marzo. “Non so da dove sia venuto fuori il numero mille. Non sono sicuro di cosa c’entri l’olio per bambini” ha detto l’avvocato di Diddy. Il fondatore di TMZ, Harvey Levin, ha spiegato nel documentario che i procuratori che seguono il caso avrebbero ipotizzato che Puff Daddy abbia utilizzato i prodotti per un’org*a. “Immagino di sì, ma non so a cosa possano servire un migliaio di bottiglie. Una bottiglia va benissimo” ha risposto Agnifilo, che ha poi ipotizzato che il rapper possa aver acquistato le bottiglie da Costco, che ha respinto le accuse affermando di non vendere questa tipologia di prodotti, o da un’altra società di vendita all’ingrosso.
Sean Combs è intenzionato a testimoniare
Secondo il suo avvocato, Diddy sarebbe intenzionato a testimoniare e sarebbe “molto desideroso di raccontare la sua storia”. Combs, secondo quanto riportato dal suo avvocato nel documentario, vorrebbe anche raccontare la sua versione sul video di sicurezza dell’hotel del 2016 in cui è stato ripreso mentre aggredisce la sua ex fidanzata, Cassie Ventura. “Credo che solo lui possa raccontare la sua storia. È una storia umana, d’amore, di dolore e di un cuore spezzato” ha spiegato l’avvocato. Puff Daddy, inoltre, dovrà testimoniare anche sulle sue feste “Freak Out” e sulla presunta esplosione dell’auto di Kid Cudi durante la breve relazione del cantante con Cassie Ventura, avvenuta nel 2012. Sempre sulla relazione con Ventura, Diddy potrebbe essere interrogato sui dettagli della causa intentata dalla cantante nel novembre 2023, quando la donna lo ha accusato di stup*o, abusi e di averla costretta a fare ses*o con delle prostitute. I due, nel 2023, hanno patteggiato un giorno dopo la causa e l’avvocato, all’epoca, ha dichiarato: “Per essere chiari, la decisione di patteggiare, specialmente nel 2023, non è in alcun modo un’ammissione di illecito”.
Il rischio suicid*o in carcere
Sean Combs si trova in detenzione presso il Metropolitan Detention Center di Brooklyn, New York, dallo scorso 16 settembre. Il produttore si trova sotto “sorveglianza contro il suicidio” dopo che gli è stata negata la libertà provvisoria. Secondo il National Institute of Corrections del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, si parla di questo tipo di sorveglianza quando “vengono prese precauzioni di vigilanza per i detenuti con tendenze suici*e che richiedono un’osservazione frequente”. Il produttore, però, secondo il suo avvocato sarebbe “ottimista”. “È molto fiducioso” ha spiegato Agnifilo. “Passo diverse ore con lui ogni giorno e la sua determinazione è forte. È concentrato sulla difesa ed è venuto a patti col fatto che questo è il suo posto per ora”. L’avvocato ha anche spiegato che starebbe lavorando per fissare la data del processo a Sean Combs il prima possibile.