Ha vinto la Meloni. Sì, e se sei di sinistra non hai il diritto di lamentarti! Avete parlato solo di diritti delle donne, omosessuali e immigrati negli ultimi dieci anni, suddividendo VOI la società per genere o provenienza e non per classi sociali come hanno fatto i vostri ben più degni predecessori. Avete leccato il culo alla macroimprenditoria e alle banche barattando parole come “equità” e “giustizia”, con neologismi anglosassoni come “working” e “green economy”. Siete passati dalla classe politica che diceva un sacco di cose ma sembrava non dicesse niente alla classe politica che non dice niente ma sembra che dica un sacco di cose, vi siete allontanati progressivamente dalle fabbriche e dalle piazze promuovendo meeting e aperitivi, siete diventati inclusivi per chi sta nei posti esclusivi, allontanando di fatto il vero elettorato di sinistra, che non è quello del club letterario o della Rinascente ma quello che lavora, che è frustrato e non vuole altre rotture di coglioni.
In una fabbrica o in un magazzino non ci sono problemi di inclusività, gay e etero, bianchi e neri, uomini e donne lavorano tutti insieme sottopagati rispetto alla media europea. E sapete perché? Perché la vera differenza in questa società è solo tra ricchi e poveri e in questo momento la forbice sociale ha raggiunto dei picchi storici! Per questo tutti sono incazzati e tutti chiedono maggiori diritti, ma serve una bandiera per farlo!
E l’unica bandiera a disposizione in questo momento è quella del tricolore: il comunismo è morto, il socialismo e il liberalismo sono stati mangiati dal capitalismo che nel frattempo è diventata un’ideologia e una religione, celebrata con l’ostentazione degli influencer e la devozione della vostra rata del mutuo. L’unica roba che crea quel senso di appartenenza e di collettività, a parte la carbonara, rimane solo ed esclusivamente il tricolore… e ditela la verità! Anche a voi titilla il culo quando c’è un calcio di rigore della nazionale o quando qualcuno parla male del nostro Paese. È inutile fingersi intellettuali e internazionalisti: nonostante la crisi, la perdita dei valori, la burocrazia, è ancora bello essere italiani e non ce ne dobbiamo vergognare. In questo forse il nuovo governo ci può insegnare qualcosa, perché per quanto si possa criticare è stato il partito che è riuscito meglio degli altri a creare collettività e solo con quella si vincono le elezioni, impariamo quindi la lezione ricordando però che il senso d’appartenenza di una nazione non è un’esclusiva della destra! La Resistenza, di cui molti si riempiono la bocca senza neanche averla studiata, si fonda soprattutto su valori patriottici che hanno permesso a comunisti, democristiani, anarchici e liberali di combattere tutti sotto la stessa bandiera.
Perciò non disperate miei smart-compagni e intellettuali da aperitivo, ma preparatevi a un’opposizione che vi faccia riscoprire voi stessi e le vostre priorità, ovvero quelle di mollare gli aperitivi e i pride e tornare a manifestare per i più sfigati che portano avanti con lavoro e fatica questo Paese. Arriverà il giorno della vittoria… ma non è questo il giorno! Perché c’è una mucca nel corridoio, che nel frattempo è diventato un toro ma ancora gli titilla il culo quando vede rosso.