Selvaggia Lucarelli riporta alla luce delle ferite che appartengono alla sua storia e a quella della sua famiglia. Al centro del suo lungo racconto c’è sua madre, la malattia che l'ha colpita e la sua scomparsa avvenuta il 19 novembre del 2022. Comincia così la sua riflessione nella sua newsletter Vale Tutto: “Quando nel 2014 diagnosticarono un male incurabile a mio padre (e lei stava ancora bene) fu subito chiaro che il suo progetto fosse non sopravvivergli”. Il doloroso ricordo di Lucarelli prende forma ripercorrendo la diagnosi del padre, inizialmente respinta dalla madre, e gli accesi confronti che ne sono seguiti tra lei e la donna. Poi, nel giro di qualche mese “nel suo progetto di rimozione del dolore, il corpo le venne in aiuto”. Dai 70 anni qualcosa nella madre è cambiato, Lucarelli racconta come a un certo punto la donna abbia iniziato a far confusione tra i ricordi, i luoghi, le persone. “Mia madre era ufficialmente malata di Alzheimer”, afferma. Nella sua newsletter, la firma del Fatto ricorda che anche sua nonna aveva sofferto di quella stessa tremenda malattia, ma ci tiene a specificare una cosa. “Non è vero che l’Alzheimer rende i malati 'bambini', come canta qualcuno”. Il diretto interessato? Sembrerebbe Simone Cristicchi. Specie considerando la canzone (e le polemiche ad essa legate) che il cantautore ha presentato al Festival di Sanremo 2025, su cui la stessa Lucarelli era già intervenuta. In merito al brano di Cristicchi dal titolo Quando sarai piccola, Selvaggia aveva detto: “Romanticizza una malattia che di romantico ha molto poco”.

“Sono gli adulti che hanno a che fare con i malati di Alzheimer a tornare bambini, qualche volta”, continua Selvaggia Lucarelli. In seguito, l'editorialista fa una distinzione nel modo in cui i suoi genitori hanno affrontato la malattia: suo padre cercava di tenerla sotto controllo attraverso le terapie, mentre sua madre avrebbe lasciato che l’Alzheimer “galoppasse indisturbato” rifiutando diagnosi e farmaci. Successivamente, Selvaggia si sofferma su una data precisa: il 13 agosto 2018. La donna si trovava in Perù quando ha ricevuto un messaggio dal fratello, con su scritto “Mamma si è persa, non si trova più”. Fortunatamente da quell’allontanamento di fronte a un’ospedale di Vasto mentre il padre di Lucarelli stava cercando parcheggio, la signora è stata poi ritrovata, “senza una scarpa, piena di punture di zanzare, ma in salute, ai margini di un bosco, sul ciglio della strada per Monteodorisio”. Da lì, il tentativo di far capire a suo padre che era arrivato il momento triste, ma necessario, di chiedere aiuto per gestire la malattia della moglie. “Ma non fu possibile”, scrive la firma de Il Fatto. Tra i vari aneddoti familiari, Selvaggia ricorda l'ultima volta in cui sua madre è andata a Milano, nel Natale alla vigilia del Covid. Mentre si trovavano a CityLife, la signora continuava a insistere con sua figlia dicendo di aver già visitato quel posto durante una gita scolastica. Tra pensieri curiosi, c'era però un momento particolare in cui la donna tornava lucida: quando doveva accudire suo marito. “E il paradosso è che mio padre, quello che anni prima pareva condannato, nonostante tutto stava meglio di lei”. Poi l’anno successivo “tutto è precipitato”. Tra fatica, la malinconia, l’analisi del rapporto dei suoi genitori e la rabbia, Selvaggia Lucarelli conclude la sua newsletter volgendo uno sguardo al momento della perdita dell'amato genitore. Nell'ultimo saluto: “Mia madre mi ha guardata come se per una frazione di secondo mi avesse riconosciuta e mi ha fatto una carezza. La prima dopo chissà quanti anni. L’ultima, la più preziosa. È così, per me, che ci siamo dette addio”.

