Oramai è sport nazionale. Infierire su Barbara d'Urso, cacciata da Mediaset alla vigliacca tramite comunicato stampa diramato nel brutto mezzo del primo weekend di luglio, sembra faccia sentire tutti très chic, intellettualmente e moralmente elevati. Si aggiunge alla lista di arcieri della domenica (Cinque) Selvaggia Lucarelli con un lungo articolo sul Fatto Quotidiano, postato poi anche su Instagram in pratica grafica Canva. Ogni slide trasuda scarsa leggibilità grafica e direttamente proporzionale a un soffocante senso di malcelata goduria. L'opinionista celebra "il funerale professionale di Barbara d'Urso" come fosse una propria vittoria personale, praticamente allo stesso modo in cui Matteo Salvini salutò la fuoriuscita di Fazio e Littizzetto dalla Rai (pur non avendo, per quel che se ne sa finora, avuto alcun peso in quella specifica contingenza). Il Sacro Campano Impero di Carmelita è durato quindici anni in quel di Mediaset e non c'è stata polemica, pure legittima, o stroncatura che sia stata in grado di scalfirlo, di fargli arrivare anche solo un buffetto sulla mediatica guancia. Eppure, oggi Selvaggia Lucarelli, noto faro morale della nostra Nazione, giubila e condanna, come se avesse sgominato con le proprie solo forze il boss della "lobby dei tassisti" intento a spacciare in Piazza Aspromonte alle quattro del mattino. Forse la nostra, in preda a cotanta amazzone foga, non si rende conto o finge di dimenticare d'aver navigato nelle stesse acque di Barbarella, "sguazzando per anni nelle vite degli altri" per raggiungere la posizione da cui oggi, tonante, sermoneggia. Con un'unica differenza: a lei nessuno, finora, ha dato la possibilità di farlo in tv. Nemmeno per 15 minuti, figuriamoci 15 anni. Ouch.
Con una "copertina" già furbina assai, Carmelita in compagnia dell'uomo più biasimato del momento dopo Facci, Vittorio Sgarbi, Selvaggia titola: "Barbara d'Urso raccoglie quello che ha seminato in questi anni di tv spietata". Una vera e propria esecuzione che si divide in otto slide, poco più della metà delle stazioni della via crucis, una più fitta di parole al vetriolo dell'altra. Ne risulta il raggelante ritratto di un'arpia, di una vampira disposta a tutto per fare ascolti (che poi, val la pena di sottolinearlo, faceva eccome finché gliene è stata data la possibilità). Tutte cose verissime, orrendo teatrino che coinvolse in diretta tv un malato e miserrimo Francesco Nuti incluso.
Non siamo certo qui a difendere i contenuti che la regina del "caffeuccio" portava in onda. Solo a sottolineare che, se ce li portava, lo faceva con la compiacenza delle alte sfere dell'azienda, non di certo decidendolo sua sponte cinque secondi prima della (Domenica) Live. È questo che si tende fin troppo spesso a ignorare negli ultimi tempi: Barbara d'Urso è (stata) perché le è stato permesso di esserci, anche nelle espressioni più becere del proprio personaggio tv. E le è stato permesso di esserci anche nelle espressioni più becere del proprio personaggio tv per un semplice fatto: milioni di persone la guardavano. Arrivava a fare, come recita il noto meme, "il 20 % di share anche senza i fratelli Rodriguez". E sì, se ne vantava sui social, altro atteggiamento biasimato dalla Selvaggia furiosa, quando non c'è conduttore o conduttrice che non riporti trionfale a social unificati i dati Auditel ottenuti, pure quando decisamente risibili rispetto a quelli dei fasti di Barbarella. E allora? E allora qui si ha la netta impressione che per Selvaggia epitaffiare Carmelita non sia solo l'ennesimo tentativo di surfare un trend che, al momento, funziona. È chiaro e risaputo, che ci sia qualcosa di personale, un'acredina mai nascosta che aspettava solo l'occasione giusta per uscirsene fuori e gozzovigliare sulla "carcassa" dell'avversaria. Avversaria perché rappresenta tutto l'opposto di quanto Lucarelli vorrebbe (o si illude) di essere. Perché, dopotutto, siamo poi così sicuri che siano così diverse?
Selvaggia Lucarelli, ai primordi della sua carriera, era un'aspirante attrice come tante che un bel giorno incontrò Max Giusti e se ne innamorò dando vita a una relazione di dieci anni o giù di lì. Poi, cambiò strada, si sposò con il figlio di Pappalardo, iniziarono le sue comparsate tv nel ruolo di opinionista. Anche concorrente al reality La Fattoria (condotto da Barbara d'Urso, ironia della sorte), sulla gavetta non ha senso discutere perché, come direbbe Mario Draghi, "Whatever it takes". Infine, l'idea: il blog "Stanza Selvaggia" su cui piallare, per iscritto, qualsiasi personaggio celebre della nostra tv. Anche con il supporto di cinguettii al vetriolo, s'intende. Grazie al giusto mix di ferocia ed efficienza di malalingua, Lucarelli iniziò a farsi conoscere come la penna più spietata del web e molto presto anche la tv finì col prenderla seriamente in considerazione.
Tutto ciò a quale prezzo? Fu tra le prime a diffondere il sex tape di Belen Rodriguez (fatto pubblicare, all'insaputa della showgirl argentina, da un ex fidanzato carogna). Anni dopo, è pur vero, si scusò per l'accaduto. Ma, intanto, quello "scoop" fu uno dei primi boost alla sua visibilità mediatica (andò a parlarne perfino da Santoro!). Nel 2016, la stessa Belen ha rivelato di aver perso il bambino che portava in grembo quando uscì, a tradimento, quel filmino hot che la mostrava in atti più che osceni (ma privatissimi) all'età di 19 anni e improvvisamente alla mercé di chiunque avesse accesso a internet. Quindi, di chiunque.
Verso la famiglia Rodriguez-De Martino, poi, all'epoca, aveva una particolare ossessione. Un po' come quella che ha oggi per i Ferragnez. Alla nascita del piccolo Santiago, per esempio, scoppiò grande polemica riguardo a un suo cinguettio in cui vaticinò: "Je poteva andà meglio". Sottintendendo che fosse bruttino rispetto ai bonissimi genitori. Una recensione davvero graffiante, opportuna, necessaria. Sulla pelle di un neonato, per quanto "vip". Selvaggia, sempre anni dopo, chiese scusa anche per questo. Ma la sua carriera, la costruzione della sua carriera, è costellata di episodi sgradevoli di siffatta sorta. Correva l'anno 2010 quando, tanto per buttarla un po' in caciara, tirò fuori che una concorrente di Miss Italia fosse nata uomo. La ragazza venne fatta fuori dalla kermesse e le fece causa per diffamazione, lamentando di aver subito contraccolpi anche psicologici per via di questa illazione. Repubblica del 2 novembre 2016 ci informa che la querelle legale si concluse con la sconfitta di Selvaggia, "condannata" a versare alla controparte 500 euro di multa.
Nulla di trascendentale, almeno a livello pecuniario, ma l'offesa resta. Negli anni, Selvaggia Lucarelli ha (anche) ravanato nel torbido delle vite delle medio-piccole celebrità di casa nostra, da tronisti a prezzemoline, per condurre grandi inchieste sui loro gossip e amorazzi, commentando in modo perenemmente perfido, e quindi irresistibile, le gesta di tali miserabili. E traendone forza, visibilità, di stoccata in stoccata. In altre parole, prima di passare a reportage sicuramente più seri e meritori, è cresciuta e si è alimentata dello stesso liquame che la oggi tanto vituperata d'Urso ha diffuso nei suoi quindici anni di regno in quel di Mediaset. Quando Selvaggia, nell'articolo del Fatto, precisa come Carmelita si sia fatta terra bruciata intorno per aver litigato con tutti durante la propria bell'epoque televisiva, viene quasi da sorridere. Lo scrive proprio lei che, provato per voi, ha l'abitudine di attaccar briga perfino con l'ultima pulce con la tosse che osi criticarla. Senza contare le cause, per diffamazione e dintorni, che ha intentato o in cui si è vista coinvolgere dal minuto zero della propria carriera a oggi. Non è che di "amici" pare averne poi moltissimi, a esser sinceri. Tanto meno nella giuria del talent Ballando con le Stelle che, specie nel corso dell'ultima edizione, l'ha vista azzuffarsi con ogni collega al tavolo delle palette. Tornerà a ricoprire quel ruolo nella prossima stagione? Lei sembra esserne convinta ma, proprio in questi giorni, alla presentazione dei palinsesti Rai, Milly Carlucci l'ha piallata in contumacia: "Selvaggia Lucarelli ha detto di essere stata riconfermata? Adesso è un momento in cui si dicono tante cose...". Ouch. Le più spietate malelingue sibillinano che, al vaglio dell'ufficio casting della trasmissione, ci sia anche il nome di Barbara d'Urso come possibile nuova giurata al posto di Selvaggia. Per ora, un'ipotesi fantatelesivia ma... doppio ouch. Carpiato.
Se è vero che ognuno raccoglie ciò che semina, nel caso di Barbarella, dice Selvaggia, alla conduttrice è tornata indietro la stessa spietatezza che avrebbe seminato per anni in tv, forse nessuno potrebbe dormire realmente sonni tranquilli. Dall'idraulico di Caltanissetta centro all'opinionista blasonata cresciuta spargendo aria fritta e trash per poi passare anche e meritoriamente a temi più seri, d'attualità. Come del resto, pure Carmelita si occupava di cronaca, in ogni caso. In definitiva, prima di celebrare, per altro stappando metaforicamente champagne, il funerale di una (non) collega, magari sarebbe il caso di dare un occhio al proprio operato, accantonando le antipatie personali.
Certo, l'imparzialità non si può pretendere nemmeno dai mezzibusti dei tg nazionali a momenti, figuriamoci da chi si occupa di bollicine e paillettes, di spettacolo. Il rischio di tirare troppo la corda, però, è dietro l'angolo e finisce per lasciar intravedere, forse, un velo di disperazione. Chi semina vento, saggezza popolare insegna da sempre, raccoglie tempesta. Barbarella ha avuto il suo "conto" da pagare. E, al momento, posto che da dicembre sarà libera di tornare in tv dove le parrà e piacerà, risulta essere salatissimo. L'eroica Selvaggia, invece, cosa mai raccoglierà? Di fronte alla caporetto dursiana e con un futuro televisivo oggi come oggi claudicante, che l'opinionista più spietata del web sia in preda all'assordante ticchettio di un nefasto countdown è più di una mera possibilità. Ouch.