C’è una parola che fa scattare Selvaggia Lucarelli: beneficenza. L’anno scorso è stata lei a scoperchiare il vaso di Pandoro, colpendo l’impero di Chiara Ferragni e dando inizio alla crisi tra l’influencer e Fedez. I Ferragnez da quella volta non sono più gli stessi. Non sono i soli a essere stati attenzionati da Lucarelli: anche Can Yaman è finito nel suo mirino, come si legge nell’articolo uscito sul Fatto Quotidiano. L’attore turco ha un’associazione benefica, la Can Yaman for Children, e dal 2023 si trova in tour. Il Break the Wall tour mira alla sensibilizzazione dei giovani in materia salute mentale: l’obiettivo è rendere le nuove generazioni capaci di affrontare ansie e disagi. Insieme a Yaman c’è anche Francesco Pisani, il direttore del reparto di neuropsichiatria infantile del Policlinico Umberto I di Roma. “I problemi di opacità di questo tour benefico sono numerosi”, scrive Selvaggia sul Fatto, “Tanto per cominciare, quando cerco di capire qualcosa del coinvolgimento dell’ospedale romano, la dottoressa Manuela Astrologo dell’ufficio stampa mi risponde che l’ospedale è solo beneficiario della Can Yaman for children”. In realtà, sul sito dell’associazione si parla di un “patrocinio” del tour e sui social sono molti i video che ritraggono Yaman e Pisani insieme. “Non guardo i social, e YouTube è pieno di cose false. Parli con la portavoce aziendale”, sarebbe stata la risposta data a Lucarelli, che poi si rivolge a presidente e vicepresidente della Onlus Can Yaman for Children. “Le discoteche e i vari posti ci chiamano per ospitare Can Yaman e fanno donazioni liberali all’associazione. Il cachet di Can? Non c’è, c’è una donazione a volte di 5mila, a volte di 3mila alla Onlus”, dice il presidente Francesco Cirulli. Eppure Selvaggia Lucarelli sostiene che il “valore commerciale” di Yaman sia cinque volte più alto. “Io sono solo amico di Can, non so niente di cosa pagavano le discoteche, nelle discoteche ci vado per divertimento, ha fatto tutto il presidente”, ha replicato il vicepresidente Roberto Macellari, che aggiunge: “Comunque è finito il tour Break the Wall!”. Peccato che, sempre secondo Lucarelli, i donatori non abbiano ricevuto la notizia dello stop. “E perché, uno lo deve comunicà?”
In realtà, il gestore della discoteca 24mila baci avrebbe detto a Selvaggia Lucarelli che il locale ha sì versato 5mila euro alla Onlus, ma che ha anche pagato Can Yaman. E lo stesso vale per Edoardo Ascani, il gestore del locale Brahma di Civitanova Marche: “Ho fatto due bonifici per beneficenza e poi ho dato una parte in cachet a Yaman, mi pare sui 25mila”. Insomma, il tour benefico si sarebbe sovrapposto a una serie di iniziative commerciale che avrebbero fatto guadagnare all’attore turco decine di migliaia di euro. Anche le apparecchiature donate all’Istituto Serafico di Assisi varrebbero solo alcune centinaia di euro, cifre molto inferiori a quelle garantite a Yaman per le ospitate in discoteca. L’evento chiave per capire la questione, però, è del 16 marzo 2024: si tratta di una tappa all’hotel Best Western Premier di Treviso a tema ansia sociale e hikikomori. Dopo il convegno c’è una charity dinner, a cui Yaman si sarebbe presentato un’ora in ritardo per poi andarsene dopo 45 minuti, facendo arrabbiare le fan che si aspettavano una permanenza più lunga (Yaman avrebbe dovuto ritirare un premio). “Avevamo 332 paganti. Al netto dell’Iva abbiamo incassato 54.327 euro. Spese per 53.000 euro, tra cui 5.300 euro che abbiamo dato in beneficenza alla Onlus, i costi per far alloggiare Yaman nella suite del Relais Monaco e le camere per il suo entourage. I biglietti aerei a/r da Roma per il suo cameraman e Susanna Parisi (compagna del vicepresidente Roberto Macellari). I biglietti del treno per il professor Pisani e l’alloggio, vari ncc. Yaman è venuto in auto con Cirulli e Macellari. Il catering dell’evento e il deejay. Poi un cachet per Yaman attraverso un bonifico a un’altra società (da un po’ meno di 30mila euro, dice ancora Lucarelli nel pezzo, ndr)”, ha rivelato il direttore dell’hotel. È l’inizio di un nuovo Pandoro gate?