Scherzo del destino? Potrebbe sembrare, visto che mentre Selvaggia Lucarelli è finita nel mirino de Il Giornale con l'accusa di per pubblicità occulta, ecco che lei sulle pagine de Il Fatto Quotidiano se la prende con Can Yaman nell’editoriale titolato “Can, missioni “benefiche” con le serate in discoteca”. Lucarelli scrive che “mentre gli strascichi del Pandorogate appaiono inarrestabili e lo scandalo sull’associazione benefica di Naomi Campbell (spendeva i fondi per suoi beni di lusso) ha fatto il giro del mondo, l’attore turco di fama internazionale Can Yaman sembra invece portare avanti in modo virtuoso la sua Onlus Can Yaman for children. O meglio, sembrava, perché da aprile nessuno ha più notizie di questa associazione nata per ‘sostenere e supportare in ambito sociosanitario bambini e adolescenti in difficoltà’”. Nello stesso tempo però a firma di Felice Manti leggiamo che “ci sono una decina di post di Selvaggia Lucarelli dal 2021 al 2023 che potrebbero costarle il posto da giurato a Ballando con le stelle, una segnalazione al Garante della concorrenza e del mercato e un procedimento (postumo) all'Ordine dei giornalisti per la violazione del codice deontologico. Possibile che la regina degli influencer, la ex giornalista (da maggio 2023 non è più iscritta all'Albo) che aveva scoperto il Pandorogate costato la carriera a Chiara Ferragni, in un passato neanche troppo recente sia stata così sfrontata da fare pubblicità occulta ai "suoi" sponsor senza adottare il rigido protocollo del Garante in vigore dal 2018?”. Ma, proprio quando sembra che stia nascendo il Lucarelli-gate, lei continua la sua battaglia sulle operazioni benefiche non le appaiono limpide.
Prosegue nell’editoriale: “Mi viene il dubbio che questo Break the Wall Tournon abbia solo una finalità sociale e benefica, sebbene le locandine delle sue serate in discoteca riportino il nome e la pagina Instagram della Onlus. Telefono dunque al responsabile della discoteca 24 Mila Baci di Latina, il signor Rino, e gli chiedo in che modo la presenza di Yaman il 18 marzo 2023 fosse legata alla beneficenza. “Noi, come discoteca abbiamo fatto una donazione tramite bonifico di 5.000 euro alla associazione di Yaman”. Rispondo che mi sembra strano che un personaggio come Yaman, pure se il cachet è destinato alla beneficenza, sia pagato così poco per la sua presenza, quello è un cachet da personaggio di scarsa notorietà. “Infatti, abbiamo dato di più, abbiamo pagato sempre con un bonifico il cachet di Yaman. Loro ci hanno chiesto di donare tra i 5 e i 10 mila all’associazione, a scelta, e noi abbiamo dato 5.000, e poi di pagare con un altro bonifico il manager”, mi risponde. Il mio sospetto dunque era fondato. A quel punto chiedo quanto abbiano pagato Yaman, visto che il suo cachet potrebbe aggirarsi sui 20-30 mila euro, ma il gestore della discoteca si rifiuta di dirmelo: “Non mi ricordo, poi perché lo dovrei dire a lei?”. Dunque, il Break the Wall Tour è un tour che tra le altre cose evidentemente consente a Yaman di spacciare le sue serate in discoteca per una missione benefica, ma di fatto lui prende anche un cachet, che probabilmente è anche molto più alto della donazione all’associazione”. Come risponderà l’entourage dell’attore? E, invece, la Lucarelli cosa dirà in merito alle accuse che sono state mosse sul suo conto?