Quando Chiara Ferragni mette una foto su Instagram per mostrare i suoi outfit, sta facendo pubblicità oppure no? Borsa, scarpe vestiti. Se sta sponsorizzando qualcosa, perché non viene specificato? Una premessa necessaria: cosa fa nella vita Chiara Ferragni? Chiara Ferragni, nella vita, si fotografa allo specchio. La ragazza ci ha costruito un impero, sugli autoscatti. Quando ha iniziato a fotografarsi da sola nemmeno esistevano i selfie. Ciascun euro presente sul conto in banca di Chiara Ferragni, di principio, deve la sua presenza a una foto. Non serve spiegarlo oltre. Il problema, facendo questo lavoro, è che ogni oggetto, persona, soprammobile o verdura che compare in foto con te, diventa a sua volta qualcosa di monetizzabile o di monetizzato. Perfino la ormai consueta pizza dei miracoli che rimane sempre intera, anche mentre Chiara Ferragni ne sbrana una fetta già tagliata. Si rigenera come il sangue liquefatto di San Gennaro, o come i selfie della ex moglie di Fedez. D'altronde è il suo lavoro, scattarsi fotografie per mostrare agli altri due aspetti della sua esistenza: cosa sta facendo, e come si veste. In entrambi i casi, tutto ciò che compare nelle sue foto riceve una visibilità pari almeno al numero dei suoi follower, cioè quasi 29 milioni di persone, e il numero andrebbe moltiplicato per tutte le ricondivisioni, i tag e le altre bizzarrie funzionali dell'algoritmo. Una bella platea, no? E siamo sicuri che non sia pubblicità? La furbizia comincia dove finisce la buona fede o viceversa?
Nelle ultime storie su Instagram Chiara Ferragni presenta al suo pubblico, citiamo da un articolo di moda pubblicato su Fanpage, “un paio di jeans scuri e a vita alta, un cardigan grigio decorato all-over con dei rombi gialli e neri, un insolito modello low-cost firmato Zara che sul sito ufficiale del brand viene venduto a poco più di 43 euro”. Prima ipotesi, che secondo le retorica si chiama riduzione ad assurdo: un influencer deve, ogni volta che posta una foto in cui presumibilmente indossa dei vestiti, dichiarare che sta sponsorizzando dei vestiti? Assurdo ma non troppo, se si considera che ogni foto che mette su Instagram corrisponde, volente o nolente, una grossa pubblicità. Poi c'è la borsa, di Bottega Veneta, che sempre spudoratamente da Fanpage “si chiama Lauren 1980 Maxi ed è realizzata in pelle imbottita bordeaux con l'iconico motivo intrecciato, ormai il simbolo della Maison. Va portata sottobraccio come fatto da Chiara e riesce a contenere ogni tipo di accessorio grazie alla sua grandezza XXL. Il suo prezzo? Sul sito ufficiale della griffe viene venduta a 6.500 euro ed è disponibile anche in pelle nera”. Quindi, è pubblicità occulta oppure no?
Trasformiamoci per un momento in Massimiliano Dona e vediamo cosa dice la legge riguardo agli influencer, premesso che nelle foto di Chiara Ferragni non compare nessun hashtag o riferimento ai brand presenti. Quando un post o una storia viene pubblicata con l’hashtag #AD o #ADV , i follower sanno che si tratta di una partnership pagata in maniera esplicita, e che l’influencer riceve un compenso per aver mostrato l’attività. Ok questo caso, la Ferragni non sembra aver ricevuto un compenso né da Zara né da Bottega Veneta. Potrebbe aver semplicemente comprato i vestiti e la borsa, anche se mostrarla, ricordiamolo, è a tutti gli effetti una pubblicità. Anche perché se i brand glieli avessero regalati avrebbe dovuto comparire l’hashtag #Supplied, da utilizzare quando un marchio o un’azienda forniscono i loro prodotti a un creator con fini promozionali, ovviamente in cambio di un compenso o dell'oggetto stesso che poi, nel migliore dei casi, finisce dritto su Vinted. Altrimenti si sarebbe dovuto usare l'hashtag #Gifted, che indica un regalo del tutto gratuito e disinteressato. Ora, i casi sono due: per fugare ogni sospetto di sponsorizzazione Chiara Ferragni dovrebbe dichiarare tutti i vestiti che indossa, e forse è per questo che cerca spesso di indossarne il meno possibile. Oppure dovrebbe specificare marche e prezzi dei vestiti che indossa, trasformando il suo profilo Instagram in un catalogo Postalmarket dell'era social, ammesso che già non sia qualcosa di simile. Come dicevamo all'inizio: il suo lavoro è mostrare gli outfit alle persone che la seguono, le quali prenderanno ispirazione dalla loro influencer e andranno a comprare il vestito da Zara, perché la borsa da 6000 euro magari è un po troppo. Funziona così, e non si può ammettere senza raccontarci palle che Chiara Ferragni non stia facendo pubblicità in qualche maniera. Lo si capisce anche dal fatto che ne stiamo scrivendo, costringendoci a nostra volta a fare pubblicità involontaria. L'errore di comunicazione è sempre dietro l'angolo, soprattutto se sei la regina più chiacchierata degli influencer. La soluzione? Nessuna, se non smetterla di seguire gli influencer. Prima che anche noi dovremo mettere un hashtag #adv, ogni volta che ne parleremo.