“Da qualche giorno mi aspetto un segnale dalle istituzioni del mondo del calcio perché non venga sottovalutato il tema”, ha detto il ministro dello Sport Andrea Abodi a proposito dell’inchiesta “Doppia Curva”, su cui anche la Figc ha aperto un fascicolo. L’infiltrazione criminale nel mondo del calcio non è un fatto recente, questo è sicuro. Nella vicenda che vede coinvolte le tifoserie di San Siro, però, questo problema si è imposto in tutta la sua gravità. Milan e Inter, per il momento non hanno tesserati indagati, questo va detto. Sono stati sentiti Simone Inzaghi, Hakan Calhanoglu e Davide Calabria, e i due calciatori hanno confermato l’esistenza di rapporti con i vertici ultrà (Marco Ferdico e Antonio Bellocco per l’interista, Luca Lucci per il capitano rossonero). Del resto, basta vedere i finali di partita per capire che tra giocatori e curva i legami ci sono. Quante volte abbiamo visto gli ultrà parlare ai leader della squadra con il braccio appoggiato sulle spalle? La federazione, quindi, ha deciso di aprire un’indagine sportiva a carico di Inter e Milan. La procura federale entro sessanta giorni dovrà decidere come agire, se deferire i giocatori coinvolti o archiviare il caso. Ma le due squadre cosa rischiano?
Nel 2017, quando scoppiò il caso che vide coinvolto Andrea Agnelli per il suo rapporto con gli ultras, l’ex presidente della Juventus ricevette 100mila euro di multa, da aggiungersi ai 600mila imposti al club come sanzione. Nel caso in cui venga accertata la responsabilità oggettiva dei club o dei tesserati, quindi, c’è la possibilità di incorrere in pene amministrative, quindi sanzioni economiche, ma anche in penalizzazioni e squalifiche. Ecco cosa dice il regolamento: “Alla società è fatto divieto di contribuire, con interventi finanziari o con altre utilità, alla costituzione e al mantenimento di gruppi organizzati e non organizzati di propri sostenitori, salvo quanto previsto dalla legislazione statale vigente. Per tale violazione si applica la sanzione dell’ammenda nelle seguenti misure: da euro 10mila ad euro 50mila per le società di serie A; da euro 6mila ad euro 50mila per le società di serie B; da euro 3mila ad euro 50mila per le società di serie C. Nei casi di recidiva è imposto l’obbligo di disputare una o più gare a porte chiuse”. “Non mi aspetto sanzioni, ma le norme federali e sportive prevedono che non ci siano rapporti, soprattutto di questo tipo, tra tesserati e delinquenti sotto forma di tifosi”, ha detto ancora il ministro Abodi, “Questo non è fenomeno passeggero e non riguarda solo Milano. È un fenomeno drammatico, non è esuberanza di una curva. Non parliamo solo di razzismo. Parliamo di criminalità organizzata che si inserisce nelle maglie del tifo, che ha generato morti e accumulato risorse finanziarie”. Dopo la giustizia ordinaria, che ha messo insieme migliaia di pagine di intercettazioni, testimonianze e accertamenti, anche la giustizia sportiva ha deciso di muoversi.