A Lambrate si sfornavano lambrette, non sogni e intrattenimento, oggi rimane l’enorme scheletro metallico dello stabilimento, ormai avvolto dalla vegetazione. Poco più in là, Cologno Monzese, la sua Torre di Mediaset, e Milano 2, luogo mistico dove il sogno italiano si è fatto mattone e il tempo pare come sospeso nel silenzio che aleggia tra le strade e i complessi abitativi, tanto ben tenuti che sembrano la scenografia di un Truman show in salsa meneghina. E nessuno scheletro, ma alta borghesia che ce l’ha fatta e vive nel verde, circondata da graziosi parchi e laghetti. La municipale è appostata per fare cassa e qualche imprecazione si sparge veloce nell’aria da chi sta cercando parcheggio all’ultimo minuto, inclusa una bellissima donna bionda a bordo di una mini incastrata in una difficile e pericolosissima inversione in un vicolo cieco.

Poco più in là, la Chiesa di Dio Padre ove sta per essere celebrato il funerale di Emilio Fede. Anche lei fatica a trovare parcheggio per raggiungere il marito, già in parrocchia per l’evento mondano per eccellenza, il funerale. I giornalisti scattano foto, si accalcano attorno alla bara mentre viene trasportata a spalle dentro la chiesa. Ma questo funerale non è mondano affatto, mondano era Emilio Fede. Di giorno il professionista innamorato di Silvio Berlusconi che si lasciava scappare qualche cattiva parola per sporcare con un po’ di sugo la scaletta, di notte uno dei re mondani del suo tempo, “l’anti-Enrico Mentana”, sposato con la senatrice Diana Di Feo, definito dai più come “l’ammogliato speciale” o “il genero di necessità”. C’è poco spazio per lo show al suo funerale, però. La storia delle bische clandestine con Lele Mora, gli anni di carcere per la bancarotta fraudolenta e la storia di Ruby con Silvio non toccano la commemorazione.


D’altronde, nessun membro della famiglia Berlusconi è presente, quasi a non volersi mostrare troppo vicini ad un personaggio decisamente scomodo per il proprio tentativo rebranding. E tanto meno Lele Mora si è visto tra i banchi della chiesa in stile razionalista, edificata negli anni ottanta, quelli della Milano da bere. A fare le veci del Cavaliere, che pure lui non c’è più, Adriano Galliani. Ai tempi del tg4 di Fede, lui era amministratore delegato del Milan e finiva spesso in collegamento con Fede. Oltre alla famiglia, e l’ex moglie di Roberto Calderoli Sabrina Negri, ex opinionista di Mattino 4 con la sua piccola bimba bionda si trattiene a lungo con i giornalisti, mentre arrivano gli amici più stretti di Emilio Fede. Paolo Brosio ormai in odor di santità, ex inviato speciale sotto la direzione de “l’invidiato speciale” Emilio Fede, iconico nel periodo di Mani Pulite, ricorda di quando divenne suo intimo amico e si lamenta con la stampa di come la Mediaset di Piersilvio non abbia commemorato a sufficienza Emilio Fede.

Durante la cerimonia, poi, allo “scambiatevi un segno di pace” distribuisce baci e a abbracci soprattutto alle vecchie signore che la mattina si sono fatte i bigodini o la messa in piega. Il tutto sotto lo sguardo severo di Capezzone che osserva, qualche banco indietro, senza giudicare. Giustamente, Brosio, poi, alla stampa criticherà Mediaset per non aver ricordato il suo amico Emilio Fede. Nel frattempo Roberto Alessi elegante e discreto, direttore di Novella 2000 e fondatore di Chi, a cui nulla e nessuno sfugge, spende belle parole sull’amico che se ne è andato. Tutti spendono belle parole alla stampa in ricordo dello storico volto del Tg4. Poi fa la sua apparizione Marcello dell’Utri, con passi lenti e misurati, con un elegante bastone da passeggio, accompagnato a due personaggi particolari, uno dei quali ha una camicia blu elettrico, pantaloni della tuta e scarpe da ginnastica, il capello corto brizzolato e un paio d’occhiali. Il tipo somiglia a Max Mariola, ma non è lui, forse è la sua guardia del corpo.


Si intrattiene con i giornalisti, Dell’Utri, li conosce bene, li blandisce con il sorriso paterno di chi ne ha passate tante. Poi arriva l’agente di Fede, Paolo Chiparo che invece cerca di tenersi lontano dai giornalisti. Claudio Brachino, ex tg5 e già direttore di Video News, mentre parla ai microfoni, si interrompe, saluta Galliani, ma si guarda bene dal lasciarsi fotografare mentre stringe la mano a dell’Utri, poco più in là. Il colonnello Mario Giuliacci, che sulle reti di Mediaset faceva le previsioni del tempo, ormai anziano, si intrattiene a chiacchierare con un paio di carabinieri un po’ in disparte, del tempo che passa, senza fare previsioni, però.

